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I libri più belli che abbiamo letto quest'anno

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Il 2020 è stato un anno funesto per tutti i settori dell'intrattenimento e della cultura, eppure è riuscito a regalarci anche ottimi prodotti: da serie tv come Unorthodox e La regina degli scacchi a film come Soul ed Easy Living - La vita facile. Anche i libri usciti nel 2020 non sono stati da meno, accompagnandoci durante i mesi di lockdown. In Redazione ne abbiamo scelti sei che vi consigliamo.

Andrà tutto bene, di Leo Ortolani

Prima di Gipi, prima di Zerocalcare, c'era Leo Ortolani col suo Rat-Man. C'era e ci sarà sempre, perché la vena satirica del Nostro non accenna ad esaurirsi. Ce lo dimostra la produzione copiosissima degli ultimi anni e soprattutto questo Andrà tutto bene, pubblicato in pillole sul suo account Instagram e poi da Feltrinelli Comics. Il tema è, ovviamente, il lockdown, un momento in cui l'identità degli italiani ha traballato non poco. Ortolani dipinge le psicosi collettive di una situazione mai sperimentata prima senza lesinare il brio, l'invenzione, la crudeltà. Siamo tutti deboli, il virus ce l'ha dimostrato chiaramente: tanto vale sghignazzarci su.

A proposito di niente, di Woody Allen

Un memoir la cui uscita ha avuto vita difficile negli Usa, pubblicato in Italia grazie a un'intuizione de La Nave di Teseo. Woody Allen si racconta con un'ironia così spontanea da confermare quello che sapevamo già: è uno dei più grandi umoristi di sempre. Tra aneddoti biografici succulenti e un esistenzialismo scanzonato, il libro è tra le sue prove di scrittura più felici (e parliamo di uno che ha scritto Manhattan). Consigliato non solo ai suoi fan duri e puri, ma anche a chi ha sete di risate agrodolci. Imperdibile.

Donne dell'anima mia, di Isabel Allende

Tra le più famose scrittrici sudamericane, Isabel Allende non ha bisogno di presentazioni. Il suo ultimo libro (il ventiseiesimo) è una biografia con cui ripercorre le proprie origini e la graduale presa di coscienza della propria condizione esistenziale: quella di donna nata in una società rigidamente conservatrice. Il percorso che porta alla liberazione è tumultuoso, sofferto e ricco come la vita: si parla dei suoi tre mariti, del rapporto con la figlia, dell'esordio sulla scena letteraria. Lo si fa toccando temi trasversali a tutto il genere femminile, e non solo: gli interlocutori ideali dell'autrice sono i più deboli. Nel prendere le parti di chi ancora non si è emancipato, Allende si mostra come una scrittrice di rara umanità.

Il nostro desiderio è senza nome - Scritti politici, di Mark Fisher

«La prima cosa strana è che ho conosciuto la testa di Mark ben prima di incontrarlo di persona». Così Simon Reynolds introduce Mark Fisher nella prefazione dei suoi Scritti politici. Un destino verso l'immateriale, quello di Mark, che viene suggerito ancora più fortemente dalla sua prolifica produzione saggistica: tutta nata online, nel suo storico blog k-punk, senza passare dalla carta. Ne Il nostro desiderio è senza nome, primo dei volumi che ripercorre gli scritti del suo blog, Mark Fisher parla di politica, ma non solo. Al suo interno capitalismo, disturbo bipolare, terrorismo, povertà estetica, privatizzazionestress e molto altro, in una delle analisi più lucide dei nostri giorni. Mark non lo possiamo più conoscere di persona dal 2017. Ma ci rimane la sua testa. E che testa.

Questa è l'America, di Francesco Costa

Dal Black Lives Matter alle elezioni presidenziali, quest'anno è stato dominato dall'attualità americana. Suscitando tante domande a cui è stato difficile rispondere: gli Usa sono infatti un rompicapo pieno di contraddizioni, sempre più complicato man mano che passano gli anni. Un libro come Questa è l'America, di Francesco Costa, può essere una guida importante nel comprendere le svolte dell'America di oggi. Fenomeni che l'autore indaga sia come evoluzioni storiche che umane: l'epidemia di oppioidi, l'impoverimento degli stati industriali, la radicalizzazione della politica americana che, dagli anni Novanta a oggi, ha portato Trump e tutta una serie di politici estremisti a governare la più grande potenza del mondo. Un'analisi lucida che si fa leggere tutta d'un fiato.

Steve Jobs non abita più qui, di Michele Masneri

Di nuovo gli Stati Uniti, ma questa volta da una prospettiva inedita. Michele Masneri, giornalista e scrittore, descrive la California e il mondo tech della Sylicon Valley con una serie di reportage ambientati al tempo della prima elezione di Trump. Dietro la patina del nuovo sogno americano - quello delle startup che vogliono fare i milioni, seguendo le orme di Jobs e di Zuckerberg - c'è un rampantismo che spaventa. Masneri descrive con lucido cinismo una realtà fatta di affitti cari, ristoranti inaccessibili, barriere sociali insormontabili. Non è il racconto di un viaggio, ma una testimonianza dall'interno che ha il sapore di un ritorno alla realtà. Una piacevole scoperta.

I libri più belli che abbiamo letto nel 2020

  • Andrà tutto bene di Leo Ortolani
  • A proposito di niente di Woody Allen
  • Donne dell'anima mia di Isabel Allende
  • Il nostro desiderio è senza nome - Scritti politici di Mark Fisher
  • Questa è l'America di Francesco Costa
  • Steve Jobs non abita più qui di Michele Masneri
66 anni di Denzel Washington

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