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Esiste un gap tra uomini e donne. Ed è l'orgasmo
La parità di genere non si misura solo attraverso il gender pay gap, che in Italia è uno dei peggiori d’Europa, la tampon tax o le difficoltà ad abortire, tutti campi che VD ha più volte indagato. Anche il benessere sessuale rispecchia la distanza sociale tra uomo e donna. Lo dimostrano diversi studi sul cosiddetto "gap del piacere" tra i due sessi, condotti in questi anni dalla ricercatrice Laurie Mintz, autrice di The Orgasm Gap: Simple Truth & Sexual Solutions e Katherine Rowland, autrice di The pleasure gap: American women and the unfinished sexual revolution.
Il benessere sessuale per l’OMS
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il benessere sessuale è «uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale in relazione alla sessualità; la salute sessuale richiede un approccio positivo e rispettoso così come la possibilità di avere esperienze sessuali piacevoli e sicure». Proprio per promuovere questo tipo di benessere, l’OMS ha indetto il World Sexual Health Day per il 4 settembre, una giornata mondiale dedicata a questo tema. Il primo passo per la salute sessuale, secondo l’Organizzazione, è, naturalmente, il rispetto dei diritti fondamentali della persona e il raggiungimento reciproco del piacere. Uno degli ostacoli principali verso quest'ultimo obiettivo sono i bias sessuali legati al genere. Per abbatterli, il ruolo dell'informazione e della sensibilizzazione è fondamentale.
Il pleasure gap tra uomini e donne
La dott. Laurie Mintz ha raccolto i dati del gap sessuale tra giovani donne e uomini: uno studio che ha esaminato circa 800 studenti universitari, l’orgasm gap si attestava attorno al 52%. Il 39% delle donne, contro il 91% degli uomini, ha dichiarato di raggiungere abitualmente l’orgasmo. Simile il risultato di un altro studio, stavolta su 15mila studenti, che ha ampliato l’indagine al contesto sessuale: il pleasure gap sarebbe più ampio nel sesso occasionale che in quello da relazione. Più ampio il range di età in un sondaggio, citato da Mintz, sull’argomento che ha coinvolto 3mila uomini e donne single tra i 18 e i 65 anni. L’orgasm gap sarebbe, in questo caso, del 22% (63% contro 85%). Un’ulteriore distanza separa le donne lesbiche da quelle eterosessuali, secondo uno studio pubblicato su PubMed da Garcia, Lloyd, Wallen e Fisher. Le donne omosessuali raggiungerebbero l’orgasmo nel 74% dei rapporti, contro il 61% delle donne eterosessuali e il 58% delle donne bisessuali. Un dato che diverge rispetto agli uomini, tra i quali l’orientamento sessuale non varia la frequenza di orgasmi.
Secondo la dott. Laurie Mintz, come spiega anche la sessuologa Sabrina Fasoli nel video qui sotto, tendiamo, culturalmente e sessualmente a sopravvalutare la penetrazione. Questo bias emergerebbe anche dal linguaggio. «Usiamo la parola sesso e altri sinonimi» per la penetrazione «mentre releghiamo la stimolazione del clitoride al ruolo di “preliminare”. Etichettiamo i genitali femminili dall’unica parte (la vagina) che dà agli uomini, non alle donne, orgasmi sicuri». A questi bias culturali e sessuali si aggiungono una mancanza di educazione sessuale a tutti i livelli della società, in particolare nelle scuole, e di comunicazione sessuale tra i partner.
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