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La rivoluzione ambientale può iniziare ogni giorno. 'Effetto Terra' con Francesca Michielin mostra come
In collaborazione con Sky
Sei anni e cinque mesi: è il tempo che secondo il Climate Clock ci resta per salvare la Terra. L’orologio è installato nelle maggiori città del mondo e il suo conto alla rovescia, basato sui calcoli degli scienziati, ricorda quello di una bomba che sta per esplodere. Ma non è troppo tardi per disinnescarla: ce lo ricorda “Effetto Terra. Guida pratica per terrestri consapevoli”, la nuova serie di Sky Nature disponibile dal prossimo 6 marzo, che racconta come possiamo fare la differenza per combattere la crisi climatica, partendo proprio dai piccoli gesti di tutti i giorni. E prendendoci cura dell’ambiente.
Effetto Terra: viaggio nella consapevolezza
Nella serie, articolata in sei puntate, la cantautrice Francesca Michielin esplorerà in veste di intervistatrice, tutti i modi in cui possiamo cercare di salvare la Terra. La cantante appartiene, infatti, a quella generazione che dell’amore per il Pianeta e per tutti gli esseri che lo abitano ha fatto una missione. Una missione che passa anche attraverso forme di consumo consapevole e che nasce dalla percezione dello stretto legame tra uomo e natura. «La scelta migliore da fare è quella più vicino a noi,» spiega Francesca. «Perché qualcosa sia utile per noi e per il Pianeta deve diventare un’abitudine. Noi dobbiamo alzarci la mattina e fare la cosa che ci sembra più naturale in un’ottica ecologica». A partire, ad esempio, dall’alimentazione, scegliendo di «ridurre il consumo di carne rossa: è difficile da un giorno all’altro diventare vegana. Non bisogna essere rivoluzionari da subito, è meglio scegliere delle cose piccole e iniziare ad applicarle nel quotidiano. Così inizia la rivoluzione».
In ogni puntata di “Effetto Terra” Francesca Michielin affronta un viaggio nella consapevolezza, analizzando comportamenti e precauzioni quotidiane che tutti possiamo prendere per rispettare la Terra. Dalla cosmesi, alla moda, al cibo, alla plastica, alle energie rinnovabili e l’inquinamento atmosferico: all'interno di ciascun episodio, la cantautrice ventiseienne intervisterà una content creator e un’esperta di aspetti su cui siamo chiamati a decidere nella nostra vita di tutti i giorni. «Servono azioni concrete per il nostro Pianeta, da compiere tutti i giorni», dice Francesca in una delle puntate. «Iniziando dai piccoli gesti quotidiani, dall'uso delle borracce anziché quello delle bottiglie di plastica, alla scelta dei marchi di vestiti che hanno un'etica verso l'ambiente, ai prodotti di beauty. Mi piacerebbe che passasse il messaggio che dobbiamo rispettare e amare il nostro Pianeta, anche con i piccoli gesti». Perché, in fondo, «non serve poi molto».
Uno sguardo scientifico e insieme umanista sul cambiamento climatico
Con “Effetto Terra”, Francesca Michielin esplora anche i luoghi simbolo della ricerca che ha il coraggio di guardare a un futuro ecosostenibile, attraverso il racconto di progetti scientifici innovativi, pensati e sviluppati da ricercatrici e studiose. Porsi domande è il primo passo per salvare il Pianeta e capire come essere parte del cambiamento: per questo la filosofa Maura Gancitano analizzerà i temi di ciascuna puntata di “Effetto Terra” al termine di ogni episodio, per uno sguardo più profondo, “umanista” e universale sulle scelte che compongono una vita ecosostenibile. E anche femminile, visto che «Il mondo della scienza dell’ecologia ha una presenza femminile importante. Molte ricercatrici però vengono schiacciate dai nostri bis che ci portano a dare più autorevolezza a figure maschili».
Secondo il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici, la temperatura media globale del Pianeta nel decennio 2011-2020 è stata di 1,09 °C superiore a quella del periodo 1850-1900. La possibilità che la temperatura globale raggiunga o superi 1,5 °C di riscaldamento nei prossimi 20 anni è, quindi, molto concreta, con conseguenze devastanti sulla vita terrestre. E, come evidenziano gli scienziati, la responsabilità principale è delle attività umane. A dicembre 2020, i leader dell'Unione Europea si sono posti l’obiettivo di ridurre la produzione interna netta delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. Un punto di svolta rispetto alle politiche precedenti, ferme al 40%. L’obiettivo dell’impatto climatico zero è, invece, fissato al 2050.
Grandi e piccoli contro il riscaldamento globale: tutti possiamo fare qualcosa
Ma mentre i grandi della Terra discutono di clima e riscaldamento globale, anche noi, nel nostro piccolo, possiamo essere attori e protagonisti del cambiamento. In fondo, basta partire con le domande giuste: chiedersi ad esempio perché un capo di abbigliamento costa quanto un panino o da dove provengono gli ingredienti nel proprio piatto può essere un ottimo esercizio per diventare consumatori più consapevoli. «L’aspetto della moda è quello che mi ha colpito di più. In un mondo come il nostro basato sull’apparenza mi sono chiesta perché quando ero a scuola non stavo così attenta a cosa mi mettevo: perché non c’era Instagram», confessa Francesca. In genere, se qualcosa costa molto poco è probabile che porti con sé una storia di sfruttamento ambientale e di manodopera, oltre al fatto che un basso prezzo può essere indice di scarsa qualità.
In particolare, sono proprio i mercati della fashion industry e della food industry quelli con cui ci scontriamo ogni giorno e che negli ultimi decenni hanno conosciuto una svolta “fast”. L’idea di non perdere tempo sia a cena con gli amici o nella ricerca di un outfit che ci faccia sentire unici è una trappola in cui siamo caduti tutti. Il risultato è, nella maggioranza dei casi, un armadio pieno di vestiti che non vogliamo più, di bassa qualità e di difficile smaltimento. Anche in questo, porsi domande durante l’acquisto è un’ottima strategia per proteggere noi stessi e l’ambiente. Possiamo ad esempio chiederci se quel capo che vogliamo comprare lo indosseremo almeno 30 volte. Se la risposta è affermativa, possiamo procedere all’acquisto. Ma che si tratti di un paio di pantaloni o di un rossetto, guardare l’etichetta aiuta a non fare scelte sbagliate per l’ambiente e la nostra salute e a guidarci verso un consumo sostenibile.
Chiedersi cosa andremo a mettere in tavola è un altro piccolo accorgimento per fare acquisti più sostenibili. Il passo successivo è provare a ridurre l’impatto ambientale prediligendo frutta e verdura di stagione e prodotti a chilometro zero. Dare un occhio agli imballaggi degli alimenti prima di metterli nel carrello permette, inoltre, di pensare al futuro degli scarti della nostra spesa: prediligere confezioni riciclabili è un ulteriore passo verso uno stile di vita più sostenibile. Insomma, fare la differenza è possibile, dando per primi l’esempio soprattutto se si è popstar. «La musica,» dice Francesca, «ha un potere di sensibilizzazione verso i temi ambientalisti. Anche i concerti: si può chiedere come artisti che lo staff sia plastic free e iniziative per valorizzare il territorio.»
Le strategie per vivere da “terrestri consapevoli” non sono faticose e non implicano che si debba rinunciare a qualcosa. Si tratta di azioni che richiedono un esercizio quotidiano, ma che possono farci riscoprire la cura verso noi stessi, gli altri e il nostro Pianeta. Perché, come ha detto l’analista ambientale e agronomo Lester Russell Brown, «Non abbiamo più tempo per essere pessimisti».
Questo articolo è stato realizzato in collaborazione con Sky in occasione dell'uscita di "Effetto Terra. Guida pratica per terrestri consapevoli”. La serie Sky Original è in onda su Sky Nature e in streaming su NOW a partire dal 6 marzo. Puoi vedere "Effetto Terra. Guida pratica per terrestri consapevoli” qui.
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