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Il verde urbano aiuta la salute mentale e aumenta la felicità dei cittadini

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Entro il 2030 bisognerà rendere le città inclusive, sicure, durature e sostenibili. Questo è l’undicesimo obiettivo dell’Agenda 2030 dell’ONU, sottoscritta da 193 Paesi, fra i quali l’Italia. Oggi la metà della popolazione mondiale abita in città, ed è un obiettivo delle Nazioni Unite “permettere alle città di prosperare e crescere, migliorando l’utilizzo delle risorse e riducendo l’inquinamento e la povertà”. Non si tratta di vaghi intenti: l’Onu ha infatti stabilito una serie di tappe per arrivare al traguardo. “Garantire a tutti l’accesso a un sistema di trasporti sicuro, conveniente, accessibile e sostenibile, in particolar modo potenziando i trasporti pubblici” è uno dei punti nel programma.

Mobilità sostenibile e spazi verdi

Un esempio che va in questa direzione è l’iniziativa che Trainline ha supportato a Milano, nei pressi della stazione di Porta Garibaldi: un messaggio di sostenibilità ambientale lanciato lanciato in collaborazione con l'Associazione WAU! Milano attraverso un murales firmato dall’artista Vincenzo “Vim” Magno, inaugurato durante la Milano Green Week. L’opera ha una duplice funzione: riqualifica e valorizza i muri di piazza Freud, all’esterno della stazione, e promuove l’utilizzo del treno come mezzo di trasporto green, sostenibile e sicuro. Per gli italiani è una questione di azioni concrete, non solo di parole: secondo una ricerca commissionata da Trainline, per condurre uno stile di vita più sostenibile ed ecologico nei prossimi 10 anni, gli italiani hanno in programma di intraprendere le seguenti azioni quando si tratta di viaggiare: utilizzare meno l'auto (44%), ridurre gli spostamenti non essenziali (34%) e utilizzare i mezzi pubblici (32%).

Il murales di Vim rappresenta un passo importante nella direzione tracciata dalle Nazioni Unite, una buona pratica che collega il tema della mobilità a quello degli spazi pubblici e delle aree verdi. Un’altra tappa intermedia del Goal 11 dell’Agenda 2030 Onu è, infatti, “fornire accesso universale a spazi verdi e pubblici sicuri, inclusivi e accessibili, in particolare per donne, bambini, anziani e disabili”. Diversi studi sottolineano la funzione sociale e ambientale che hanno la cura degli spazi pubblici e la presenza di aree verdi in città. Non si tratta solo di un elemento decorativo, come molto spesso viene inteso.

La correlazione tra verde urbano e felicità

Un recente studio pubblicato da un team internazionale guidato dal fisico Oh-Hyun Kwon della Pohang University of Science and Technology, stabilisce per la prima volta una correlazione tra presenza di verde urbano e aumento della felicità. Chi ha più spazi verdi vicino casa, siano essi parchi, boschi o piccoli giardini domestici, è più felice. La ricerca analizza, attraverso immagini satellitari, la diffusione del verde urbano di 60 grandi città e i dati vengono comparati al World Happiness Report, un’indagine sulla felicità. Secondo i ricercatori appare evidente che la quantità di spazio verde urbano è correlata al livello di felicità di una popolazione. Il motivo: “Spazi verdi come parchi, giardini, alberi da strada, sponde del fiume e persino cortili privati ​​facilitano l'attività fisica, gli eventi sociali, il rilassamento mentale e il sollievo dallo stress e dal calore, portando a benefici diretti e indiretti per la salute e il benessere mentale e fisico”.

Il murales realizzato da Vincenzo
Il murales realizzato da Vincenzo 'Vim' Magno, inaugurato durante la Milano Green Week

Il legame tra verde urbano e salute fisica

D’altronde era già stata dimostrata una forte connessione tra presenza di verde urbano e una migliore salute fisica. Una revisione condotta da esperti del Barcelona Institute for Global Health ha certificato che il verde urbano allunga la vita. In particolare è dimostrato che più spazi verdi ci sono vicino casa e più si riduce il rischio di morte in età precoce. Ampliare gli spazi verdi significa, letteralmente, salvare vite umane. Anna Chiesura, ricercatrice Ispra, spiega che «bisogna concepire il verde urbano e periurbano come il fulcro di una visione ecosistemica. [...] Pensiamo alla capacità di cattura e sequestro dell’anidride carbonica, di termoregolazione, di mitigazione delle isole di calore urbano, di regolazione dei reflussi idrici superficiali ma anche a tutti i benefici sociali, in termini di benessere individuale e collettivo, come per esempio la possibilità di rigenerazione fisica e mentale».

Il verde urbano in Italia: stato dell’arte e strategie

Ogni cittadino italiano dispone in media di 30 metri quadrati di verde urbano. I dati sul verde pubblico restituiscono, secondo il Sistema Nazionale Protezione Ambiente, “una fotografia non incoraggiante, che testimonia anche un nostro ritardo rispetto ad altre capitali europee”. Nel Green Deal europeo siglato lo scorso anno, infatti, gli stati europei si sono impegnati a piantare 3 miliardi di alberi entro il 2030, ripartiti per ciascuno stato membro. L’Italia dovrebbe piantare, in sette anni, circa 230 milioni di alberi. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza stanzia però fondi per la piantumazione di 6,6 milioni di alberi entro il 2024. Si tratta di una parte ritenuta ancora insufficiente dall’Asvis, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, che in un position paper dedicato al verde urbano sottolinea che “la discrepanza tra le intenzioni e i programmi è accentuata dal fatto che nel Pnrr mancano indicazioni fondamentali rispetto alla cura, alla manutenzione e all’irrigazione degli alberi e non viene indicato come reperire le piante da mettere a dimora”.

Questo articolo nasce in collaborazione con Trainline in occasione della riqualificazione dello storico Quartiere Garibaldi di Milano e della Milano Green Week.

Il murales realizzato da Vincenzo
Il murales realizzato da Vincenzo 'Vim' Magno, inaugurato durante la Milano Green Week

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