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disturbi mentali

Lo psicologo di base servirebbe in tutta Italia

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La Regione Campania, dopo una sentenza della Corte Costituzionale che ha respinto il ricorso della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha istituito lo psicologo di base. Una misura che arriva in un paese dove i disturbi mentali stanno aumentando specialmente tra le donne e i più giovani. Categorie che hanno subito durissime ripercussioni sociali e lavorative dopo il 2020, e che devono scontrarsi con ostacoli culturali ed economici lungo il percorso di terapia psicologica.

L'importanza di uno psicologo di base

Nella direzione della Campania si era già espresso, parlando con VD del problema dei suicidi tra i più giovani, il dott. Crepaldi: «Dobbiamo eliminare lo stigma sociale sulle malattie mentali e istituire uno psicologo di base. Oggi per andare da uno specialista devi pagare tanto e non tutti se lo possono permettere. Molti ragazzi, anche essendo disponibili a chiedere aiuto superando lo stigma, si sentono in colpa a far spendere soldi alla famiglia. Anche perché sono percorsi lunghi che non si risolvono in due o tre sedute ma possono durare anni. È paradossale che quando parliamo dell’eccellenza della sanità pubblica italiana intendiamo sempre e solo quella fisica».

Questa difficoltà a normalizzare la presenza di uno psicologo o di uno psichiatra nella vita quotidiana degli italiani ha portato, come ulteriore problema, una bassa aderenza alle cure. L’utilizzo di psicofarmaci nel nostro Paese riguarda 17 milioni di italiani ed è in costante aumento. In particolare, il consumo di antidepressivi è cresciuto ininterrottamente da almeno sette anni (del +10%) e nel 2020 è arrivato a costituire il 3,7% dell’uso totale di farmaci in Italia. Ma un maggiore ricorso agli psicofarmaci non si è tradotto in una loro corretta assunzione. Anzi, molto spesso, gli italiani tendono a non seguire la terapia con costanza. Già a 96 giorni dall’inizio della cura, secondo un’indagine dell’AIFA, la probabilità di interrompere il trattamento con lo specialista è del 50%, sia fra gli uomini che fra le donne.

In questo senso, l’iniziativa della Campania non è solo meritoria ma indica un possibile percorso per le altre Regioni. Bruno Fiola, tra i firmatari della legge, ha commentato: «È importante, in particolare in questo momento complicato a causa della pandemia da Covid-19, allargare il piano delle iniziative messe in campo dalla Regione per il sostegno psicologico».

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