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disturbi mentali

Il bonus psicologo è arrivato, ma è ancora poco

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È notte fonda quando le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Bilancio approvano il bonus psicologo. Una decisione che era ormai attesa dopo le molte polemiche seguite alla sua esclusione dalla legge di Bilancio a gennaio. «Si va in aula alla Camera. Un passo avanti decisivo» scrive su Twitter il deputato PD Filippo Sensi. Ma lo è davvero? Certamente dal punto di vista culturale, ma in concreto si parla di circa 20 milioni di euro. Un po’ poco vista la situazione di grave disagio che vive gran parte della popolazione italiana.

Il Bonus psicologo, cos’è e come funziona

20 milioni di euro, si diceva. Dieci saranno destinati, nel 2022, alle strutture già esistenti e al reclutamento di professionisti sanitari e assistenti sociali. Dieci, invece, verranno messi a disposizione di quei cittadini che, in base all’Isee, potranno chiedere un “ristoro” fino a 600 euro a persona. Si parla di circa 16mila cittadini con un indicatore economico inferiore ai 50mila euro. Considerando che, secondo i dati dell’Istituto Piepoli, il 27,5% dei pazienti italiani non ha potuto permettersi di proseguire le cure psicologiche nel 2020 e che sono milioni i nostri concittadini interessati da un qualche tipo di disturbo mentale, i fondi stanziati per il bonus sembrano irrisori. Ben accetti, si intende, ma pur sempre pochi.

Il bonus resta, comunque, «un primo importante segnale per tutte le persone che stanno soffrendo», come ha detto Simona Malpezzi, capogruppo del Pd al Senato. Che ce ne fosse bisogno lo testimonia anche la petizione online da oltre 300mila firme. A lanciarla il giornalista Francesco Maesano, che ha dichiarato: «Volevamo più risorse e torneremo a chiederle. Ma la strada è tracciata ed è quella giusta. Continueremo ad aggiornare sui prossimi passi e a chiedere attenzione a chi ha deciso e deciderà di firmarla con due obiettivi: rinnovare e potenziare il bonus nei prossimi anni». La questione quindi potrebbe trovare una sua evoluzione che renderebbe questo provvedimento ancora più incisivo.

Basso costo ma grandi benefici

Il bonus salute mentale, come l’istituzione di uno psicologo di base, sono aiuti dal costo sostenibile per la collettività, resi ancor più necessari, oggi, dall’aumento dei disturbi psicologici nella popolazione. I dati raccolti dall’associazione di ascolto e supporto Telefono Amico sono allarmanti: nei primi sei mesi del 2021 le richieste di aiuto psicologico sono aumentate del 66% e quelle legate a intenti suicidi addirittura triplicate. A chiamare sono state soprattutto donne (il 51,2%), giovani tra i 19 e 25 anni (21,3%) e tra i 26 e i 35 (19,6%). Sintomo di un malessere che ha colpito la società e che ancora non viene debitamente considerato.

Manca, purtroppo, una normalizzazione del supporto psicologico nella vita degli italiani, nonostante, secondo un sondaggio Ipsos, l’80% dei cittadini consideri la salute mentale importante quanto quella fisica. Eppure i costi individuali possono essere proibitivi, come ha fatto notare il dott. Crepaldi, parlando con VD del problema dei suicidi tra i più giovani: «Oggi, per andare da uno specialista devi pagare tanto e non tutti se lo possono permettere. Molti ragazzi, anche essendo disponibili a chiedere aiuto superando lo stigma, si sentono in colpa a far spendere soldi alla famiglia. Anche perché sono percorsi lunghi che non si risolvono in due o tre sedute ma possono durare anni. È paradossale che quando parliamo dell’eccellenza della sanità pubblica italiana intendiamo sempre e solo quella fisica».

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