Come i russi stanno festeggiando il Giorno della Vittoria

In Russia sono iniziati i festeggiamenti per il Giorno della Vittoria, una delle feste laiche più importanti della nazione. Il 9 maggio i russi commemorano la resa dei nazisti del 1945. La parata più importante si tiene a Mosca dalle 10 del mattino, con una grande sfilata dell’esercito e un discorso del presidente.

Vladimir Putin ha parlato dell’invasione dell’Ucraina definendola una “liberazione” della popolazione del Donbass e, quindi, richiamando idealmente la Grande guerra patriottica (Seconda guerra mondiale). Putin ha anche incolpato l’Occidente per la situazione in Ucraina, dichiarando che l’invasione russa: «È stata una decisione forzata, tempestiva e l’unica giusta. La decisione di un paese sovrano, forte, indipendente» per proteggere il Donbass da un imminente attacco della NATO.

Molti attendevano di sentire il presidente russo usare la parola “guerra” (oggi proibita in Russia) durante il suo discorso, fatto che avrebbe dato il via a una nuova fase del conflitto. Una dichiarazione pubblica di guerra, infatti, avrebbe potuto portare alla mobilitazione di massa e all’istituzione della legge marziale. Ma così non è stato.

L’importanza del Giorno della Vittoria nella cultura popolare russa risale all’URSS, ma la festività e la parata sono rimaste centrali anche nella nuova ideologia imperiale putiniana, spiegata dallo studioso Luca Gori nel suo La Russia eterna. Origini e costruzione dell’ideologia post sovietica. Potete trovare un approfondimento sulla filosofia imperiale della Nuova Russia di Putin, emersa dai suoi discorsi pubblici in questi anni, nel nostro articolo Dietro la retorica di Vladimir Putin si nasconde il disegno di un nuovo impero.

Segui VD su Instagram.