riscaldamento globale
Cento anni di riscaldamento globale
Avete anche voi quell’amico/contatto fastidioso che, ogni volta, risponde a un vostro ragionevole timore sul riscaldamento globale con improbabili richiami a “epoche stadiali", “periodi interglaciali” e “cicli di Milankovic”, minimizzando il pericolo che corriamo per sentirsi speciale, sui social o al baretto sotto casa? Lo avete sicuramente: questo esemplare di homo digitalis non è affatto raro in natura, utilizza spesso testi scientifici per negare quello che gli scienziati (autori di quei testi) affermano, inascoltati, da anni. Compie, con i suoi commenti, una circonvoluzione oratoria degna di un equilibrista, spingendoci ad osservarlo ammirati, come fosse una rana del Nilo che compie balzi da record, chiedendoci cosa potremmo scoprire se donasse il suo cervello alla scienza.
Cento anni di riscaldamento globale
Ecco, quando trovate uno di questi esemplari, mostrategli la video grafica realizzata coi dati della NASA dal ricercatore finlandese del Finnish Meteorological Institute, Antti Lipponen. E per favore, già che ci siete, chiaritegli finalmente la differenza tra cambiamento climatico e riscaldamento globale.
Il quadro che emerge da 116 anni di rilevamenti incrociati da tutte le parti del mondo è drammatico e non c’è “era interglaciale” che tenga. Il pianeta non è mai stato così caldo negli ultimi 120mila anni e l’anidride carbonica ha superato le 400 parti per milione, un record nella storia del pianeta. Il riscaldamento globale non è più un cambiamento, è una crisi climatica. Basta controllare i numeri: mentre leggete, in Groenlandia si sono riversate in mare 12 miliardi di tonnellate di acqua dallo scioglimento dei ghiacci. In quanto tempo? Ventiquattro ore.
E in Italia?
In Italia, tra pochi decenni, Milano avrà il clima di Dallas. Ve lo immaginate? Cactus in Padania, brianzoli con gli speroni nei saloon e modelli della fashion week col poncho alla Clint Eastwood. E mentre la Siberia brucia, il Canada è in fiamme e la Groenlandia si scioglie, nel Belpaese parliamo d’altro: la nostra politica non riesce ad accordarsi per una partita a briscola, figuriamoci evitare l’estinzione della civiltà. In Parlamento sono troppo impegnati a decidere il destino del governo del cambiamento. Si, del cambiamento climatico.
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