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In Ucraina sono state inviate 25mila pillole del giorno dopo per gli stupri di guerra

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Circa 25 mila dosi di contraccettivi d'emergenza sono stati inviati in Ucraina per assistere le persone che sono state violentate dai soldati russi. I farmaci sono stati inviati dalla International Planned Parenthood Federation (IPPF), un'organizzazione non governativa globale che promuove la salute sessuale e riproduttiva nel mondo.

La pillola del giorno dopo in Ucraina

Julie Taft, direttrice umanitaria dell'IPPF, ha detto che l'organizzazione ha anche inviato pillole abortive. «La tempistica per il trattamento delle vittime di violenza sessuale è davvero essenziale. Se una donna viene visitata entro cinque giorni da uno stupro, allora bisognerebbe automaticamente darle la pillola», ha dichiarato Taft al Guardian. Secondo l'organizzazione umanitaria Paracrew, la domanda di contraccezione d'emergenza in Ucraina è più alta nelle regioni orientali, dove ampie zone continuano ad essere occupate dalle forze russe. Joel Mitchell, un portavoce dell'organizzazione, ha detto: «C'è una richiesta di contraccezione d'emergenza, ma molto raramente proviene dagli ospedali nelle regioni occidentali. Sono soprattutto gli ospedali a est, a Kharkiv, Mariupol».

In Ucraina, la contraccezione d’emergenza è sempre stata disponibile. La guerra, però, ha interrotto le catene di approvvigionamento dei farmaci. Lyudmila Denisova, commissario per i diritti umani del Paese, ha detto che finora sono nove i casi ufficiali di donne rimaste incinte dopo essere state violentate dai soldati russi. Le donne ucraine che sono poi fuggite in Polonia rischiano anche di non poter abortire, a causa delle severe leggi sull'aborto del Paese.

La ONG Young Life rimasta in Ucraina ad aiutare le persone in difficoltà

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