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L'odissea degli studenti italiani

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Settembre, nel nostro Paese, è il mese dell’espatrio di massa: ogni anno, mediamente, 400mila studenti emigrano dalla propria regione per motivi di studio, pronti a trasformarsi per la prima volta in quell’essere mitologico comunemente denominato “fuori sede”. Solitamente, per le matricole, l’ambientamento nella nuova realtà cittadina comporta uno stress notevole.

Un anno da studente può costare fino a 15.000 euro
Un anno da studente può costare fino a 15.000 euro

Gli adempimenti a cui far fronte sono molteplici: bisogna immatricolarsi, pagare le tasse di iscrizione, trovare un bed and breakfast economico in cui trascorrere i primissimi giorni da emigrante e, soprattutto, trovare una casa. Proprio quest’ultimo punto, spesso e volentieri, crea i presupposti per vere e proprie crisi di panico.

Le difficoltà di essere sia studente che fuorisede possono generare crisi di panico

Da diversi anni, complice l’esodo di studenti che, ogni anno, muovono dal Mezzogiorno per trasferirsi in città, i costi degli affitti hanno subito un aumento esponenziale: secondo una rilevazione del network specializzato Solo Affitti, dopo il +4% dello scorso anno, nel 2019 i canoni di locazione per gli studenti sono aumentati del 6%, con incrementi significativi soprattutto a Torino e Firenze.

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Il prezzo medio di una camera singola è di 312 euro al mese, contro i 218 euro a persona richiesti per un posto letto in doppia. La città dove affittare una stanza costa di più è Milano, con un canone medio di 575 euro mensili. Seguono Roma (più o meno 400), Torino (360), Firenze (358) e Bologna (350).

La città dove affittare una stanza costa di più è Milano, con un canone medio di 575 euro mensili

Se gli studenti fuori sede, di anno in anno, crescono a dismisura, lo stesso principio non vale per gli alloggi disponibili che, con l’impazzata delle piattaforme di home sharing, diminuiscono. Un’indagine condotta dall’Istituto Cattaneo certifica che, negli ultimi due anni, gli annunci su Airbnstrong sono praticamente raddoppiati: un trend che sembra certificare come un numero sempre più grande di proprietari preferisca affittare la propria abitazione ai cosiddetti turisti “mordi e fuggi”, piuttosto che destinarla agli studenti.

Spesso gli studenti firmano disdette in bianco per poter essere sfrattati con facilità
Spesso gli studenti firmano disdette in bianco per poter essere sfrattati con facilità

L’altro dato preoccupante è quello relativo agli affitti irregolari: la necessità di trovare celermente un’abitazione spinge i giovani ad accettare qualsiasi condizione, compreso il "nero", perché è l’unica alternativa proposta dai proprietari di casa.

Con l'arrivo delle piattaforme di home sharing, i proprietari hanno iniziato ad affittare le proprie case ai turisti, piuttosto che agli studenti

Secondo un’analisi realizzata da Skuola.net nel 2015, un ragazzo su sette di coloro che pagano un affitto dichiara di non avere un contratto regolare. Malgrado la condizione di precarietà in cui versano, gli studenti sono restii a denunciare alle autorità competenti il ricatto cui sono sottoposti, terrorizzati dalla prospettiva di rimanere senza un tetto sopra la testa: il 26% di loro non denuncia l’irregolarità perché teme di perdere l’alloggio.

Molti studenti non trovano casa o sono costretti a pagare affitti irregolari
Molti studenti non trovano casa o sono costretti a pagare affitti irregolari

I proprietari hanno il coltello dalla parte del manico, forti di una posizione contrattuale di assoluto dominio, derivante dall’enorme domanda di alloggi, che è spaventosamente superiore rispetto all’offerta. In tal modo, chi vuole affittare una casa ha le spalle ben coperte: è consapevole che, in caso di rifiuto, le richieste per accaparrarsi l’appartamento non mancheranno.

Nel 2015, uno studente su sette ha dichiarato di non avere un contratto regolare

La prospettiva di trovare un’abitazione decente, in certi casi, ha spinto gli studenti ad accettare delle subdole forme di ricatto: in più occasioni, per fare una buona impressione ai locatori, i ragazzi vengono sottoposti a veri e propri interrogatori, organizzati al fine di “conoscere chi si sta per infilare in casa”; altre volte, vengono costretti a firmare delle disdette in bianco per essere sfrattati alla prima occasione utile.

Nei casi più estremi, l’unica soluzione è quella di trasferirsi nei comuni limitrofi o, peggio, di far ritorno nel proprio paese d’origine. Negli ultimi anni, diverse aziende estere hanno dato avvio ad ambiziosi progetti volti a costruire studentati di lusso nei centri cittadini: saranno ad appannaggio dei pochi che potranno permetterseli e non risolveranno i problemi alloggiativi degli studenti provenienti dagli strati meno abbienti. Buona odissea a tutti.

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