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Stealthing: togliersi il preservativo di nascosto è illegale in California. E in Italia?
Pelle a pelle, ma senza consenso: per lo Stato della California, lo stealthing, vale a dire la rimozione del preservativo durante il rapporto senza che il partner ne sia a conoscenza, è illegale. Una violenza sessuale che, come ha evidenziato Alexandra Brodsky in uno studio pubblicato sul Columbia Journal of Gender and Law, è molto comune tra i ragazzi e le ragazze. Tanto che anche su Telegram proliferano i canali a tema stealthing, mentre in tutto il mondo si moltiplicano le sentenze che criminalizzano lo stealthing.
La diffusione online dello stealthing
In una ricerca della National Library of Medicine, pubblicata nel 2019, il 12% delle donne intervistate ha affermato di essere stata vittima di stealthing. E in effetti, basta farsi un giro su Telegram per inciampare in canali in cui si inneggia a questo tipo di violenza, con centinaia di uomini che condividono brevi filmati in cui si mostrano mentre tolgono il preservativo di nascosto dal partner. «Potete vedere come il profilattico che sta indossando sia rotto. Ma continua a f*****e lo stesso», si legge nella didascalia di uno dei video condivisi. «È bello che ci sia un gruppo che ha capito quanto sia eccitante lo stealthing», scrive invece un utente.
Niente di nuovo però: già nel 2017, Alexandra Brodsky aveva denunciato la presenza di comunità online in cui alcuni uomini spingevano altri uomini a praticare lo stealthing, visto come un eccitante «diritto naturale maschile», nell’ottica di «una supremazia sessuale del maschio». Insomma, per le sopravvissute e i sopravvissuti in gioco non ci sono solo malattie sessualmente trasmissibili e gravidanze indesiderate, ma anche la propria autodeterminazione sessuale.
I Paesi in cui lo stealthing è illegale
Già nel 2014, una sentenza della Corte Suprema del Canada aveva confermato la condanna di un uomo per aggressione sessuale che aveva bucato un preservativo all'insaputa del suo partner sessuale. Spostandoci nel Vecchio Continente, nel 2017, un uomo è stato condannato per stupro nel tribunale penale di Losanna, in Svizzera, dopo essersi tolto un preservativo di nascosto durante un rapporto sessuale, mentre nel 2018 un agente di polizia tedesco è stato giudicato colpevole di violenza sessuale per aver rimosso senza consenso un profilattico durante un rapporto sessuale, segnando un punto di svolta nella legislazione tedesca in materia di stealthing.
Nel Regno Unito, invece, ai sensi della sezione 74 del 'Sexual Offenses Act 2003', lo stealthing è illegale e la rimozione non consensuale del preservativo è stupro. Passi in avanti verso la criminalizzazione dello stealthing anche in Australia, dove un primo disegno di legge sul tema, presentato ad aprile dalla leader dei liberali Elizabeth Lee come emendamento al Crimes Act, è stato approvato giovedì all'Assemblea legislativa, con il sostegno unanime. E in Italia?
Lo stealthing nel Belpaese
In Italia non esiste una legge che punisca lo stealthing. Ma ci sono sentenze che si sono mosse verso il riconoscimento dello stealthing come violenza. In particolare, nel 2014, la Corte di Cassazione aveva stabilito che «il consenso iniziale all’atto sessuale non è sufficiente ad evitare un giudizio negativo, quando questo si trasformi in itinere in un atto violento, con forme e modalità non volute dalla vittima». Certo è che, se all’estero lo stealthing non solo è considerato stupro ma è anche percepito come tale, in Italia ancora si discute sulle difficoltà legate al dimostrare di essere stati vittime di stealthing. Un cambiamento, quindi, quello in campo normativo che deve essere preceduto da una rivoluzione culturale.
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