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Pulitone. Le casalinghe napoletane che si sfidano a colpi di straccio su TikTok
Mano ferma, inquadratura studiata, si vede subito che c’è mestiere. Parte una lunga carrellata commentata dall’autrice: «Tiè, guardate qua, che pulizia». Uno dopo l’altro, schierati come per l’inno nazionale, ci sono tutti i prodotti che lei, la casalinga-influencer, usa per scrostare, detergere, disinfettare, deodorare, rinnovare, sanificare l’intera casa. Trenta e anche più tra spray, barattoli, bottiglie, polverine, creme, commentate in presa diretta su TikTok e mostrate con orgoglio: «Tiè, ammirate che arsenale».
Battaglie da bagno su Tiktok
Quella che in origine è nata probabilmente come una sfida dal tono canzonatorio diretta a tutti coloro che investono molto tempo sui social (“Invece di fare i tiktok, guardate qua”) sta diventando un fenomeno di costume che coinvolge sempre più casalinghe – e anche qualche casalingo - soprattutto a Napoli e in Sicilia. Tra tutorial – particolarmente riuscito quello in cui si spiega come pulire a fondo il forno – e challenge, l’hashtag #pulizie su TikTok svela piccoli grandi capolavori dell’autonarrazione battericida. Con la sovraesposizione che le abitazioni private stanno avendo dall’inizio della pandemia, risulta interessante capire quale sia stato l’incremento del settore pulizia della casa. Secondo i dati Nielsen diffusi da Assocasa Federchimica, nel periodo pre Covid (da dicembre 2019 a febbraio 2020) il settore “cura casa” segnava 1,3% di valore. Dopo il primo lockdown (il calcolo è aggiornato a metà maggio 2020) il valore è diventato 17,8%. Disinfettanti e candeggine, fra gli altri prodotti, hanno fatto registrare ragguardevoli aumenti dei volumi di vendita.
48 milioni di visualizzazioni
Su TikTok l’hastag #pulizie ha quasi 48 milioni di visualizzazioni. Colpi di scena e dettagli nei filmati: un copriwater con una oleografia di Londra (cabina telefonica, Big Ben e taxi nero), l’audace scelta di lasciare l’audio ambientale con lo scroscio d’acqua che vale più di mille commenti, l’aspirapolvere passato direttamente sulle lenzuola, mariti che incitano, una spugnetta che casca nella tazza, esaurimenti nervosi dietro l’angolo, rabbia sfogata in presenza di anziani dormienti. C’è chi igienizza le pezze lasciandole in ammollo con l’aceto: «Igienizzo i miei alleati, così domani sono puliti e pronti per affrontare un’altra giornata di pulizie». Chi pulisce il pulitore? I dissing tra “pulitone” sono la deriva più divertente del fenomeno. Le più accanite si sfidano verbalmente, evitando il riferimento diretto ma rivolgendosi alla telecamera come fosse il nemico: «Tu, lo sai che sto parlando di te», «Noi qua stiamo sempre con le pezze in mano, mica come da te», «Ecco, guarda qui» - detto spargendo detergente nelle intercapedini del wc - «così si fa, impara». In un attimo vengono coinvolti parenti, fratelli, amici: c’è chi parte dai prodotti per il parquet e arriva a parlare della moralità di intere famiglie. Si mette in dubbio il candore delle abitazioni altrui per colpire al cuore.
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