famiglia
Congedo di paternità, psicologo, antiusura. Quello che è stato escluso dalla legge di bilancio
Nella legge di bilancio 2022 non entreranno – dopo essere state molto vicine all’inclusione – tre misure sociali da più parti auspicate. Norme ed emendamenti che avrebbero inciso sulla vita di milioni di italiani ma che, per carenze di fondi o mancato appoggio politico, sono stati bocciati all’ultima curva.
La bocciatura dell’estensione del congedo di paternità
Nel Family Act non rientrerà l’estensione a tre mesi del congedo di paternità. La proposta lanciata dalla parlamentare PD Giuditta Pini è stata esclusa per mancanza di fondi. L’Italia resta ultima in Europa in quanto a giorni di congedo accordati ai neo papà. Giuditta Pini ha però annunciato che la battaglia non è finita. «Portare il congedo per i papà a 90 giorni sarebbe costato 1.5 miliardi, difficile, ma non impossibile visto che si trattava di ristabilire un principio di equità sociale», ha detto la parlamentare. «Sarebbe stato apprezzabile se la Ministra Bonetti si fosse assunta le sue responsabilità e avesse pubblicamente spiegato perché il governo non aumenterà di un solo giorno il congedo di paternità. Non lo ha fatto. Lo faremo noi, e continueremo a lottare».
Una nuova norma antiusura diretta ai più poveri
Resta fuori anche la nuova norma antiusura destinata a rimpolpare la legge 108. Prevedeva una facilitazione per l’accesso al fondo di prevenzione ed estendeva la platea dei beneficiari al fondo di solidarietà per dare respiro «ai nuovi poveri», quella fascia di popolazione impoveritasi durante la pandemia. «Chi si è impoverito durante la pandemia, oggi è costretto ad indebitarsi per pagare le bollette, le spese condominiali o l’affitto», spiega a Vita il direttore della Caritas Ambrosiana Luciano Gualzetti. «Per essere efficaci contro il welfare criminale che assoggetta le famiglie, abbiamo bisogno di strumenti più snelli e di fonti certe di finanziamento».
La sorprendente esclusione del bonus per lo psicologo
Non passa il bonus per la terapia psicologica, un emendamento che prevedeva un fondo per agevolare l’accesso ai servizi psicologici – e che sembrava destinato soprattutto ai tanti giovani che hanno cominciato ad avere disturbi durante la pandemia. Si trattava di un fondo di 50 milioni di euro che non vedrà la luce. Per David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine degli Psicologi, si tratta di un «grave errore. Ora è necessario che si abbandoni l’idea della Psicologia come lusso per pochi, che ne ha impedito sinora un uso sociale e adeguato, come risorsa diffusa per potenziare il benessere psicologico individuale e collettivo».
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