paola giacomini
Paola Giacomini, dall'Asia all'Europa a cavallo per la pace
Paola Giacomini ha attraversato l’Asia dalla Mongolia all’Italia in sella ai suoi due cavalli per un anno e cinque mesi. Quella di Paola non è un’impresa da tutti, un’avventura di pace lunga ottomila chilometri dedicata ai popoli a cavallo, ripercorrendo la strada dei cavalieri più antichi.
Più che un viaggio, Paola segue un richiamo verso l’arte dell’antica cavalleria spinta dal suo profondo amore per l’equitazione, sognando di avvicinarsi alla vita quotidiana delle civiltà sperdute della steppa e creare un ponte di pace tra due culture, Asia ed Europa.
Il blog SellarEpartire di Paola Giacomini
Paola racconta il suo viaggio sul suo sito SellarEpartire e su Facebook e Instagram, spiegando le origini di questo cammino lungo ed insolito, che in realtà risalgono all’arrivo dei tartari in Polonia nel 1241 e, più precisamente, a Cracovia. E così, Paola ha deciso di ripetere il percorso dei mongoli capitanati da Genghiz Khan, ma con obiettivi opposti: quelli della pace.
Un viaggio insolito, un percorso poco frequentato da comuni turisti o viaggiatori, ma che rievoca un senso di amore non solo per i cavalli ma anche per l’avventura. Oggi sembra quasi impensabile e a tratti impossibile un viaggio così impegnativo interamente a cavallo, ma Paola si è fatta guidare dalla passione e ha deciso di intraprendere una vera e propria prova fisica, morale ed emotiva.
Paola Giacomini ha scritto il libro Sentieri da lupi
Paola Giacomini scrive nel suo Sentieri da lupi e su SellarEpartire che la sua è la strada delle «donne che corrono con i lupi», proprio come le definiva Clarissa Pinkola Estés nel suo meraviglioso e omonimo libro, quando ricordava alle donne l’importanza di ritrovare la propria natura selvaggia per inoltrarsi nei meandri delle proprie aspirazioni e non finire intrappolate nelle maglie della società.
Paola segue questo istinto e lo si vede anche dal modo in cui ha curato il suo SellarEpartire, diviso in sezioni: Per sempre, Partire, ognuna delle quali rappresenta una riflessione sul senso del viaggio, ma anche sul significato delle radici, delle origini, della casa: «Cosa significa ‘casa’ per un esploratore? Può essere stato un dono rimanere lì per sempre? O è un dono per tutti gli avventurieri a venire, sognare la fine in un posto come quello, nel bel mezzo di una grande impresa?». Paola riflette sui mongoli e gli esploratori riportandoci quei pensieri profondi che solo un cavaliere, in groppa al suo cavallo nelle vastità dell’Asia, può comprendere.
Paola Giacomini è arrivata a Cracovia per la pace
Paola è arrivata a Cracovia nonostante tutte le difficoltà naturali, umane e burocratiche per consegnare la freccia mongola che quasi 800 anni fa era stato il simbolo di invasione, violenza e saccheggio, ma che nelle sue mani assume quello della pace e della tolleranza tra popoli.
Il viaggio, però, non è ancora finito, perché Paola ha deciso di rientrare a casa sua, a Caprie in Val di Susa, da Cracovia proprio in sella ai suoi cavalli e completare il meraviglioso seppur difficile cammino. Un cerchio che si chiude e si completa dalla partenza avventurosa verso la steppa al ritorno a casa, il luogo dove tutto è cominciato. Un cerchio definito da un stesso mezzo, i suoi cavalli, e da uno stesso sogno, trasformare la storia in un percorso di pace.