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Più di un milione di studenti sceglie di non seguire l'ora di religione
In Italia oltre un milione di studenti delle scuole pubbliche ha scelto di non frequentare le ore di insegnamento della religione cattolica. I numeri sono stati elaborati da #datibenecomune e dall’Uaar, Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, dopo una richiesta di accesso ai dati del Ministero dell’Istruzione. La scelta accomuna 1.014.841 studenti, il 14,07% degli studenti delle scuole pubbliche.
Ora di religione, crescono le defezioni
Il tasso è in crescita: nel 2018/2019 era il 12,90%, nel 2019/20 il 13,5%. Si segnalano poi enormi differenze territoriali: in Toscana la percentuale supera il 25% (in particolare in provincia di Firenze rinuncia all’ora di religione oltre il 36% degli studenti), in Emilia-Romagna e in Liguria si è sopra il 24%. Molto più bassi i tassi al Sud: in Molise rinuncia il 3,16% degli studenti, in Campania e Basilicata il tasso è sotto il 3%. La provincia di Barletta-Andria-Trani è quella con la percentuale più bassa: 1,56%.
La scelta di non avvalersi dell'Irc (Insegnamento religione cattolica) cresce con l'età. Uaar sottolinea, infatti, che la media nelle scuole dell’infanzia è del 10,59%; nelle scuole secondarie di primo grado del 12,73% e nelle scuole superiori del 19,76%. Più alta la percentuale negli istituti tecnici e professionali rispetto ai licei (se si esclude il liceo artistico, che vanta una media record del 28,44%). «Il Ministero non ha risposto a tutte le nostre domande», spiega il segretario dell’Uaar, Roberto Grendene. «Per esempio non sappiamo ancora il dettaglio delle scelte alternative all’Insegnamento della religione cattolica, perché – ci hanno spiegato – è un dato non rilevato. Gli elementi che ci hanno fornito rappresentano però un primo passo importante, che consente di estrarre informazioni inedite e interessanti».
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