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La letteratura nel nuovo millennio è online
Che in Italia si legga sempre meno e che gli italiani siano un popolo funzionalmente analfabeta, con statistiche che arrivano fino al 28% della popolazione, non è una novità. Questo dato va di pari passo con la mancanza di lettori nel nostro Paese: i numeri non sono sempre concordi, e oscillano in base alle annate, ma possiamo dire con relativa sicurezza che in Italia i non lettori superano abbondantemente i lettori. E se per lettori si intende chi legge almeno un libro l’anno, c’è poco da stare allegri.
D’altronde, se pensiamo alla nostra esperienza personale, è facile rivedersi in questi dati: durante i primi anni di scuola leggevamo tantissimo, chi per passione e chi per obbligo scolastico. Appena siamo entrati all’università, il nostro approccio alla lettura si è completamente ridimensionato: la necessità di dover rispettare le scadenze e la mole di testi universitari con cui confrontarci, ci ha fatto accantonare per anni romanzi, saggi, fumetti e qualunque altro testo non accademico.
I libri sono sempre meno letti ma aumentano le ore di lettura
Approdati nel mondo del lavoro, la routine si impossessa di noi, togliendo ancora più tempo a un’abitudine che, comunque, ormai abbiamo abbandonato. O che, forse, abbiamo semplicemente rivoluzionato: perché in tempi di social e globalizzazione, anche la lettura è cambiata, adattandosi alle esigenze di velocità, semplicità e funzionalità che contraddistinguono il nostro tempo.
Nelle librerie spopolano, insieme ai sempreverdi manuali di ricette, libri di auto-aiuto scritti da professionisti/guru, spesso provenienti dal web, che insegnano a essere competitivi sul lavoro, a organizzare il proprio spazio personale, a rimorchiare, a riprendersi da una delusione amorosa. La lettura diventa così un hobby “utile”, mirato a risolvere problemi ben specifici: non più passatempo “ozioso”, o semplice riempitivo del tragitto da casa al lavoro, ma effetto diretto della nostra epoca, mai così poco umanistica e sempre più smart e concreta.
La lettura è diventata un hobby strumentale
La lettura, però, non si risolve più solo nell’atto di sfogliare un libro, o tastare un kindle: anche sui social si legge. Il solo fatto che siate qui, ora, a leggere questo articolo lo dimostra: gli italiani hanno sempre più fame di lettura veloce, che dia loro spunti di riflessione, di critica e anche, perché no, di polemica. Non ci sono mai state, in Italia, così tante testate giornalistiche regolarmente registrate al tribunale (e non consideriamo i magazine non registrati, i blog personali e le pagine dei personaggi pubblici politici o dell’informazione): l’italiano ha fame di notizie, ma anche di gossip, di critica, delle opinioni altrui.
Non è inusuale sui social passare dal leggere un articolo scientifico nella pagina di Roberto Burioni al condividere un aggiornamento di pagine come Cannibali e re e Una pillola di storia antica al giorno, lasciare un mi piace alle storie (vere o inventate che siano) del Signor Distruggere, per poi dare uno sguardo alla pagina di Selvaggia Lucarelli, maestra nel fondere giornalismo, opinionismo e quotidianità.
Passiamo gran parte della nostra giornata leggendo
Se poi aggiungiamo alle nuove abitudini di lettura degli italiani le pagine di meme, la lista potrebbe diventare davvero infinita. Il web si è dimostrato anche, a sorpresa, la collocazione ideale per un tipo di “instant literature” più simile al racconto breve e alla poesia che al giornalismo e all’opinionismo.
Basti pensare al successo di realtà come Non è successo niente, Gio Evan, Rupi Kaur col suo Milk and Honey e altri blogger che hanno usato i social come cassa di risonanza, creando qualcosa di inedito che, a prescindere dall’oggettivo valore, merita di essere studiato e preso in considerazione. In alcuni paesi i poeti di Instagram sono poi sbarcati nelle librerie, divenendo delle vere e proprie star. In Italia sarà difficile che questo fenomeno si verifichi su larga scala, almeno finché continueremo a leggere solo quando non avremo niente di meglio (o di più utile) da fare.
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