immuni app
Cos'è Immuni app e come funziona
La App Immuni, concordata dal commissario per l'emergenza Domenico Arcuri con la Bending Spoons, ha superato i 7 milioni di download soprattutto, sembra, a una rinnovata attenzione dei media e all'innalzamento del livello di guardia per i nuovi contagi. Finora l'app ha inviato 5.870 notifiche e 357 utenti hanno risposto coi propri codici permettendo di avvisare chi era stato esposto al contagio. Il sindacato nazionale dei medici ospedalieri ha dichiarato: «Scarica l'App Immuni. Aiutateci a tenere bassa la pressione sugli ospedali. Aiutateci a garantire le cure anche ai malati non Covid-19». Ma i numeri parlano chiaro, la media europea dei download di app come Immuni raggiunge circa il 10% della popolazione, molto meno di quel 60% richiesto da Arcuri.
Come funziona Immuni
L'app è scaricabile solo volontariamente (quindi niente modello chiamato, un po' impropriamente, coreano), non ha la geolocalizzazione e funzionerà attraverso una doppia struttura:
Bluetooth per il contact tracing
Il vero e proprio contact tracing funziona attraverso un sistema Bluetooth Low Energy (Bluetooth a basso consumo) che dialoga coi telefoni vicini, dotati anch'essi dell'app Immuni. Così, quando una persona risulta positiva al coronavirus, e segnala la sua positività attraverso Immuni, tutti contatti che sono stati a un metro dal soggetto ricevono una notifica di rischio, bypassando così tutti i problemi legati a una testimonianza orale (memoria, ricordi falsati, bugie) resa all'Asl. Questo sistema di notifica, realizzato dalla collaborazione tra Apple e Google, non è centralizzato su un server ma nei telefoni stessi, per garantire la privacy degli utenti.
Record clinico
L'app Immuni funziona anche come diario clinico del malato, con aggiornamenti giornalieri sui sintomi. Questa funzione è particolarmente utile, ad esempio, per le persone che ricevono l'allerta rischio, e che potranno informare costantemente i medici sulla propria condizione senza lasciare la propria casa.
Ma Immuni è sicura?
I dubbi sulla sicurezza di Immuni rispetto ad eventuali hacking e la lunga discussione sulla centralizzazione o meno dei dati (poi superata con un sistema anonimo non centralizzato DP-3T) sembrano ormai cosa del passato. Il su Facebook alle persone che temono di essere spiate con Immuni: «L'app Immuni è open source. A questo indirizzo potete scaricare i sorgenti e compilare il sistema. Quindi, non c'è nessun segreto. E' tutto a disposizione di tutti. Benissimo. Come fare a vedere quali permessi di accesso vengono richiesti all'utente? Lo potete fare direttamente dall'app store (vi allego uno screenshot) oppure, ancora meglio, potete vedere direttamente dal codice. Nelle applicazioni android le richieste di accesso a funzionalità del dispositivo vengono effettuate nel file AndroidManifest.xml che trovate a questo indirizzo. Come si evince le userpermission sono una per Internet e una per Bluetooth. Internet e bluetooth... e BASTA! I telefoni si scambiano codici alfanumerici TOTALMENTE ANONIMI e non tracciabili. Nessun dato personale viene registrato sui server e non viene fatto nessun tracciamento di posizione! Se non ci credete avete tutti i codici sorgente».
Segui VD su Instagram.