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Come Frida Kahlo è diventata un oggetto del capitalismo

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Pittrice. Attivista. Ribelle. Donna dal destino infausto. Chi è Frida Kahlo? Cosa rappresenta realmente nel campo artistico e storico messicano e mondiale? Dove inizia la sua immagine di pittrice e dove finisce quella di marchio commerciale? Abbiamo, forse, storpiato la sua figura, abusando della sua immagine senza limiti?Chi non ha avuto la possibilità di osservare il suo volto o i suoi autoritratti nelle librerie, nelle mostre o addirittura sulle magliette e sulle borse? Un’icona mitica ma anche commerciale che definisce un concetto a volte forzato di donna rivoluzionaria e spesso oltre l’autenticità dello stesso termine.

La vita di Frida

Della sua vita conosciamo praticamente quasi tutto. Nata a Coyoacán nel 1907 da padre tedesco e madre messicana, già da piccola soffre di poliomelite che le lascerà problemi a una gamba, i quali si accentueranno quando subirà un violento incidente in autobus. Quell’evento non solo le distruggerà il corpo, martoriato dalle ferite e dalle fratture, con il quale dovrà avere a che fare per il resto della vita, ma anche il suo amor proprio. Ciò nonostante, grazie a questo incidente, Frida inizierà a dipingere: costretta a letto a osservarsi in uno specchio ritrarrà se stessa e la sua sofferenza.

Costretta a letto da un incidente, Frida inizierà a dipingere autoritratti
Costretta a letto da un incidente, Frida inizierà a dipingere autoritratti

Tutti ci riconosciamo nel dolore di Frida Kahlo

Il dolore plasmò forse l’immagine di Frida, rendendola una vittima degli eventi? Lo stesso dolore che segnerà la tormentata relazione con Diego Rivera?È facile amare Frida Kahlo, perché tutti, e soprattutto tutte, ci riconosciamo in questo dolore. Un dolore che è stato celebrato a pieno dalla storia della sua vita, dai suoi autoritratti in lacrime di donna sofferente, che lotta per amore, per il suo paese e per i suoi ideali. Un’artista talentuosa osannata da Kandinski, Bretón e Picasso, ma che ha dovuto morire per avere un riconoscimento.

Un personaggio nato con le spine nel cuore ma che cinquant’anni dopo è diventata una stampa su una maglietta che tante persone indossano senza forse realmente sapere chi sia. Non si può amare Frida Kahlo, riconoscere le sue ombre, senza ammettere che la sua figura è stata ripresa svuotandola della sua autenticità e rendendola una donna pura e innocente, una vittima che in realtà non è stata. Il marketing ha abbreviato, cancellato, mescolato, la vita e l’opera di un’artista tanto complessa e contraddittoria com’è stata Frida, conferendole un’immagine di donna femminista, sì, ma senza svelarne le sfumature.

Frida Kahlo e Diego Rivera

Partendo dalla sua vita privata: sarebbe interessante mettere in luce il suo rapporto con Diego, una storia a tratti disturbata, di dipendenza malsana, dalla quale Frida non riusciva e non voleva liberarsi. Insomma, un esempio di rapporto distruttivo che poco ha a che fare con ciò che di sano e romantico dovrebbe avere una storia e, soprattutto, che dovrebbe fare di lei un’icona realmente femminista.Tramite lo studio delle sue opere, osserviamo il vero dolore di Frida e la sua vera forza: quelli di una donna ossessionata dal proprio corpo che tenta di esorcizzarlo attraverso gli autoritratti o di renderlo surreale, per gli elementi esotici che ne fanno da cornice.

L’opera di Frida è il riflesso della sua vita contorta. Spogliare la sua immagine dalle banalizzazioni e dalla commercializzazione serve a riscattare la sua vita di donna femminista, ribelle non perché avesse un volto poco curato o perché credesse in un amore libero, né tantomeno perché frequentasse ambienti bohémien. La sua ‘diversità’ era dovuta al suo legame con la terra, la mitologia, le tradizioni folkloristiche in cui riversava il suo dolore per la maternità mancata. Si prendeva cura degli animali e delle piante come fossero figli. alla politica, perché attraverso essa sperava di dare voce alle popolazioni indigene, alle minoranze e di combattere le ingiustizie.

Il marketing postumo su Frida Kahlo

Frida nei suoi dipinti non impone barriere ma diventa tutt’uno con i paesaggi, gli oggetti, gli animali, le piante. Frida è rivoluzionaria perché ha rotto i limiti e li ha rimescolati in un ventaglio variopinto di colori. La sua forza sta proprio nel voler essere ovunque e in qualsiasi rappresentazione. Perché Frida come artista, ma anche come donna, esorcizzava la sua intera vita attraverso i canali che aveva a disposizione: l’arte e l’autenticità.

La Fonoteca Nacional del Messico ha pubblicato l'unico audio autentico della grande pittrice, lo potete ascoltare a questo link.

Amalia Ulman, da Instagram al Tate Modern

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