ecosofia
Cos'è l'ecologia quotidiana dell'ecosofia?
L’ecosofia nacque dalla mente del filosofo e alpinista Arne Næss nel 1960, che la integrò nel concetto più ampio di Ecologia profonda, una corrente di pensiero contemporanea elaborata sempre da Næss. Il termine ecosofia, quindi, risponde più a un capriccio linguistico, quello di riavvicinare semanticamente il concetto di ecologia mentale con quello ambientale e sociale. Infatti, nel caso dell'ecosofia il termine “ecologico” non significa soltanto “rispettare l’ambiente”, quanto prendere coscienza che la visione antropocentrica del mondo sia sostanzialmente errata. L’uomo non è in cima alla piramide, non è gerarca supremo degli animali, quanto parte del tutto: sbaglia, pertanto, a credere che la natura sia malata e che vada guarita. Perciò, l’ecosofia si pone di invertire questa tendenza culturale, offrendo una “medicina” al pensiero umano.
Dove nasce l’ecosofia?
Nata all’università di Oslo dal guizzo di Arne Næss, l'ecosofia viene ampliata nel settembre del 1993 dallo slavista Vittorio Strada, a margine dell’incontro sull’ambiente tenutosi a Ulan-Udė (nella Russia Orientale, capitale della Repubblica del Buriati). Il progresso, per come lo intendiamo, è semplicemente l’evoluzione del mondo sociale, all’interno di un contesto naturale quasi immutabile. In sintesi, siamo abituati a pensare al domani immaginando una società diversa, ma nello stesso scenario naturale.
Già nel ‘93, avvertiva Strada, questa tendenza andava modificata. L’ecosofia, in tal senso, offre uno sguardo differente: crea un legame tra cosmico, umano e divino che vuole superare il pragmatismo delle filosofie più politiche e, al contempo, risolvere i tranelli posti dalla religione. C’è, comunque, un atto di fede alla base che viene richiesto, se non altro; credere nell’uguaglianza tra Dio, l’uomo e la Natura. L’ecosofia ha trovato voci amiche in due pensatori contemporanei, che ne hanno approfondito i concetti: Félix Guattari e Raimon Panikkar.
In quante parti si divide l’ecosofia?
- Ecologia ambientale
- Ecologia sociale
- Ecologia mentale
Ognuno dei tre punti riflette gli aspetti fondamentali della realtà: il rapporto che abbiamo con l’ambiente, con gli altri individui e con noi stessi. Questo legame che intercorre tra i tre punti basici della vita, viene ripreso poi dal concetto di cosmoteandrismo proposto da Panikkar.
Il sacerdote ispano-indiano, mancato nel 2010, è stato tra i più importanti divulgatori di questa corrente di pensiero: la forte componente cristiana di Panikkar contamina il pensiero di Næss e Guattari, offrendo una fusione tra misticismo ed ecologia. Una sorta di panteismo dove però, a Dio, si aggiungono sia l’uomo sia la Terra, com’egli stesso spiega in Ecosofia. La saggezza della terra: «[l’ecosofia] esprime la tradizionalissima consapevolezza che la Terra è un che di vivente, tanto nelle sue parti quanto nell'insieme».
L’ecosofia si fonda su Buddhismo e cristianesimo
Superare il cliché che l’ecologia quotidiana sia cestinare la spazzatura nel modo corretto è ciò che nobilita il pensiero che Panikkar, Guattari e Næss hanno voluto proporre. Offrire una visione dell’ecologia che possa in qualche modo contaminare i nostri rapporti sociali, economici e spirituali, potrebbe essere davvero una soluzione alternativa.
Se non altro, perché si pone di preservare l’umanità nel suo rapporto con se stessa e con il mondo circostante, in un periodo storico di crisi profonda. Certo però, che come tante soluzioni di pensiero alternativo, rischia di scadere nell’utopia, nell’esoterismo, ovvero in tutto ciò che non è tanto contestabile per quello che dice, ma che si fa fatica a prendere sul serio. Con il sarebbe bello se, purtroppo, non si cambia il mondo, ma si creano solamente sette: ovvero, si divide in piccole parti proprio laddove, invece, si richiede di essere una cosa sola.
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