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Cocaina, la riduzione del danno può salvarti la vita
In Italia, secondo gli ultimi dati diffusi dal Dipartimento per le Politiche Antidroghe della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il mercato delle sostanze stupefacenti muove un giro d’affari che vale 16,2 miliardi di euro, di cui circa il 39% attribuibile al consumo dei derivati della cannabis e quasi il 32% all’utilizzo di cocaina. In particolare per quanto riguarda il consumo di cocaina, le ultime tre rilevazioni annuali contenute nella “Relazione al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia”, hanno fatto registrare un incremento medio del commercio di circa 2,5 punti percentuali. Si stima che in Italia ci siano 900mila assuntori di cocaina (per la cannabis sono invece quasi 6 milioni). I casi di morte derivata dall’assunzione sono in calo. In quest’ottica può risultare vitale elaborare strategie di riduzione del danno prodotto dalla cocaina, con l’aiuto di un esperto.
I decessi legati all’abuso di sostanze stupefacenti
Secondo il rapporto, i decessi riconducibili all’abuso di sostanze stupefacenti rilevati dalle Forze di Polizia o segnalati dalle Prefetture hanno raggiunto i 308 casi (267 sono uomini, 41 donne), con un decremento del 18% rispetto al 2019. La rilevazione sui decessi droga-correlati ha avuto inizio in Italia nel 1973 con l’unico caso segnalato in quell’anno; nei successivi 47 anni, complessivamente, i decessi sono stati 26.154. Secondo il sito GeoOverdose, che fornisce un quadro chiaro e geolocalizzato, i decessi per overdose e gli altri eventi acuti mortali (o a rischio di morte) correlati all'assunzione di droghe sono state 211. L’età media è di 37,8 anni. Di queste morti, 23 sono legate all’utilizzo di cocaina. Ma come si può cercare di ridurre il danno della cocaina? Lo abbiamo chiesto a Francesco, operatore del Centro Java, che favorisce la diffusioni di informazioni corrette sulle droghe e lavora - all’interno della cooperativa sociale CAT di Firenze - per monitorare e studiare la circolazione delle sostanze.
Gli effetti della cocaina
«Uno degli effetti della cocaina», spiega Francesco, «è produrre un aumentato desiderio sessuale, riducendo le capacità di praticare sesso. Ad esempio, è più difficile venire sotto cocaina. Gli effetti ricercati (disinibizione, euforia e aumento del desiderio sessuale) si affiancano agli effetti secondari non ricercati. Il più preoccupante tra questi è l’imitazione di veri e propri episodi psicotici. Capita nei casi di assunzione per via endovenosa: la gente può pensare di avere i mostri dietro».
La cocaina, continua Francesco, «può essere sniffata, fumata o iniettata. Nel caso di un consumatore consapevole o controllato (chi ad esempio la utilizza solo il sabato sera) la nostra cooperativa può fornire interventi di consulenza. I consumatori iniettivi di cocaina o i tossicodipendenti devono invece comprendere quelli che sono i rischi dell’assunzione endovenosa».
I consigli per la riduzione del danno da cocaina
- Utilizzare sempre siringhe sterili e mai riutilizzare la propria siringa;
- Se si consuma cocaina dopo aver bevuto alcolici potrebbe capitare di non sentirsi più ubriachi. In realtà lo si è ancora, quindi non bisogna guidare;
- Prendere pause tra un’assunzione e l’altra. Spiega Francesco: «la dipendenza da cocaina non si manifesta con sintomi astinenziali di tipo fisico, ma avrai una spasmodica voglia di continuare a consumare e questo si chiama craving. Facci attenzione»;
- Sospendere il consumo di cocaina in caso di allucinazioni (ci si sente seguiti da persone che non esistono).
Il mercato della cocaina e i reati legati al consumo in Italia
Secondo la “Relazione al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia”, la cocaina introdotta in Italia proviene prevalentemente dal mercato colombiano e transita principalmente altri Stati del Sud America. Nel 2020, le operazioni condotte per contrastare il mercato della cocaina sono state 7.766 (-9% rispetto al 2019), con un significativo aumento dei quantitativi sequestrati che da 8.277 kg sono passati a 13.432 kg (+62%). Le persone segnalate all’Autorità Giudiziaria per reati penali droga-correlati sono state 31.335 (-11% rispetto al 2019). Il 43% delle persone è stata denunciata per reati correlati alla cannabis e suoi derivati, il 41% alla cocaina e il 9% all’eroina. La cocaina sequestrata, il più delle volte, era occultata sulla persona (1.602 casi), nelle cavità corporee (41 casi), in abitazioni (1.306 casi), in auto (484 casi) e in pacchi o lettere postali (67 casi).
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