VD Logo
VD Search   VD Menu

cinema

Quel pugno di dollari tra Sergio Leone e Akira Kurosawa

Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su WhatsApp

È il 1961 quando un regista romano, Sergio Leone, fa parlare di sé con il suo primo lungometraggio diretto come regista accreditato, Il colosso di Rodi. Il film afferisce al sottogenere peplum, e condensa le esperienze che Leone maturò come aiuto regista di Mervin LeRoy in Quo Vadis (1951) e di William Wyler in Ben Hur (1959). Nello stesso anno, il più quotato cineasta del tempo (e, col senno di poi, di sempre), Akira Kurosawa, porta nelle sale Yōjinbō (La sfida del samurai).

Quando Sergio Leone si innamorò del western

Il film di Kurosawa è ambientato nell’era Tokugawa ed è incentrato sulle gesta del ronin Toshiro Mifune, un samurai senza padrone che offre i propri servigi come guardia del corpo (Yōjinbō, per l’appunto) a due clan rivali, composti rispettivamente da mercanti di seta e mercanti di sakè. La sfida del samurai fa il suo ingresso nelle sale italiane due anni dopo, nel 1963, accogliendo i favori di pubblico e critica.

Yojinbo di Akira Kurosawa
Yojinbo di Akira Kurosawa

Anche il direttore della fotografia Enzo Barboni è rimasto stregato dal lavoro di Kurosawa, e ne consiglia vivamente la visione a Sergio Leone, che senza dubbio avrebbe apprezzato quella “mescolanza di avventura, ritualità e ironia" propria di Yōjinbō. Accogliendo il prezioso consiglio di Barboni, Leone spedisce il suo team storico – Tessari, Corbucci, Donati, Delli Colli – al cinema per visionare il film e, successivamente, comincia a lavorare su un progetto simile. È giunto il tempo di abbandonare spada, sandali e mitologia per indossare cinturone e proiettili: è l’atto di nascita dello spaghetti western.

Per un pugno di dollari di Sergio Leone

Yōjinbō sarà la fonte da cui Leone attingerà per la realizzazione del suo primo esperimento spaghetti western, “Il magnifico straniero”, successivamente rinominato Per un pugno di dollari (1964), primo atto della cosiddetta Trilogia del dollaro (cui seguiranno Per qualche dollaro in più e Il buono e il brutto e il cattivo) e anticamera alla realizzazione del suo capolavoro C’era una volta il west (1968).

Clint Eastwood in Per un pugno di dollari
Clint Eastwood in Per un pugno di dollari

Il film è un remake in piena regola del lavoro di Kurosawa: Toshiro Mifune viene sostituito da “L’uomo senza nome”, interpretato da un Clint Eastwood tanto mono espressivo quanto iconico, i clan vengono rimpiazzati dalle due famiglie dominanti di San Miguel, i Rojo, commercianti di alcolici, e i Baxter, che vendono armi. Leone ammise di essersi fatto fare una copia del «dialogo di La sfida del samurai, tradotto dal giapponese», ma «per essere sicuro di non ripeterne nemmeno una parola. Tutto ciò che volli mantenere fu la struttura di base del film di Kurosawa».

La battaglia legale tra Leone e Kurosawa

Leone era stato rassicurato dalla produzione, che a suo dire si era adoperata per tutelarlo da ogni forma di rivendicazione sull’opera. Malgrado i rasserenamenti, la replica di Kurosawa non tardò ad arrivare: pur apprezzando moltissimo il film di Leone, lo reputava eccessivamente simile al suo (ancora non aveva visto Guerre Stellari). Il regista giapponese gridò al plagio e diede inizio a una querelle legale senza esclusione di colpi. Per evitare un esborso milionario, i legali della produzione furono costretti a fare di necessità virtù, tentando di individuare ogni escamotage utile a smontare, almeno parzialmente, le argomentazioni dell’accusa, giungendo addirittura a sostenere che anche l’idea di Kurosawa, a sua volta, fosse puramente derivativa, poiché ripresa da una commedia di Carlo Goldoni, Arlecchino servitore di due padroni.

Sergio Leone e Clint Eastwood sul set
Sergio Leone e Clint Eastwood sul set

Alla fine, la sentenza si risolse in un compromesso tra le due parti: Leone non interruppe la distribuzione, mentre Kurosawa ottenne una percentuale sugli incassi per la distribuzione asiatica. Lo stesso Sergio Leone ha dichiarato: «Fu una causa che andò avanti dieci anni, si risolse in un niente e io persi tutta la percentuale che avevo nel film per pagare le parcelle degli avvocati. Per un pugno di dollari è l’unico tra i miei western che non mi ha dato niente; anzi, è l’unico che mi ha fatto riportare un passivo di cinquanta milioni, per pagare le parcelle degli avvocati, mentre il signor Kurosawa e la Toho fecero il più grosso affare della loro vita perché, per tacitare la cosa, in Giappone presero Per un pugno di dollari che gli fruttò più di un milione e mezzo di dollari». Da allora Leone iniziò a produrre i suoi film prima con Grimaldi e poi da indipendente, creando così, libero da vincoli, i grandi capolavori per i quali lo conosciamo.

30 anni senza Sergio Leone

I film di Sergio Leone


  • Il colosso di Rodi (1961)
  • Per un pugno di dollari (1964)
  • Per qualche dollaro in più (1965)
  • Il buono, il brutto, il cattivo (1966)
  • C'era una volta il West (1968)
  • Giù la testa (1971)
  • C'era una volta in America (1984)

Segui VD su Instagram.

ARTICOLI E VIDEO