coronavirus
Le nuove regole del Governo Draghi per le riaperture
Redazione | 22.04.21
Il Governo formato da Mario Draghi prima si è avvaldo dello strumento del DPCM e poi del decreto legge. Ora si va verso una graduale riapertura di molte attività: sono queste le indicazioni fornite da Palazzo Chigi. Complice un indice Rt in calo, già da fine mese, dal 26 aprile per la precisione, entreranno in vigore le nuove regole, che lasciano intravedere la speranza di un lento ritorno alla normalità per la prossima estate. Questi i punti principali allo studio del Governo, trapelati dopo un vertice di due ore tra il premier Draghi e alcuni ministri.
Le nuove aperture disposte dal Governo
- Nelle regioni di colore giallo, dal 26 aprile, scatteranno le riaperture. Ristoranti aperti a pranzo e a cena, ma solo all'aperto. Via libero al settore degli spettacoli (aperti cinema, teatri, live club).
- Prevista inoltre la riapertura di tutte le scuole, di ogni ordine e grado, tranne che nelle zone rosse (in forma lievemente ridotta in zona arancione). Torneranno in presenza anche le lezioni universitarie.
- Sport in zona gialla: dal 1° giugno, sempre in zona gialla, manifestazioni sportive aperte al pubblico, con capienza massima al 25% di quella normalmente autorizzata (e comunque non superiore a 1000 persone). Dal 26 aprile consentite le attività sportive, anche di contatto. Dal 15 maggio riaprono le piscine all'aperto, dal 1° giugno anche le palestre.
Le novità del decreto in vigore fino al 30 aprile
Qui sotto alcuni dei provvedimenti più importanti nel nuovo decreto legge del Governo Draghi, che dovremo seguire per il resto del mese di aprile.
- Le scuole torneranno in presenza anche nelle zone rosse fino alla prima media, nelle zone arancioni fino alla terza media e le superiori ma solo fino al 50%. Abolita la possibilità, per le Regioni, di attuare misure più restrittive a propria discrezione.
- Fino al 30 aprile non esisterà più la zona gialla perché, come ha affermato il Comitato tecnico scientifico, questo tipo di zona può «contenere l'aumento dell'incidenza ma non ha la capacità di ridurla». A metà aprile ci sarà una verifica e se la situazione epidemiologica lo consentirà la zona gialla potrebbe essere reintrodotta, riaprendo così bar, ristoranti, cinema e teatri. Influiranno su questa scelta anche i progressi nella campagna vaccinale delle diverse Regioni.
- Gli spostamenti tra le Regioni sono vietati eccetto che nel caso di una seconda casa. Mobilità consentita per lavoro, salute e necessità, con la possibilità di rientrare, sempre, alla propria residenza, domicilio o abitazione.
- Consentite nelle zone arancioni, le visite ad amici e parenti una volta al giorno e in massimo di due persone (oltre ai minori di 14 anni conviventi). Proibite le visite in zona rossa. Confermato il divieto di uscire di casa dalle 22 alle 5. Anche in questo caso, il divieto non vale in caso di lavoro, salute o necessità.
- Restano chiusi i bar e i ristoranti, permesso invece l’asporto fino alle 18 e le consegne a domicilio fino alle 22 (per ristoranti). Se verrà reintrodotta la zona gialla, bar e ristoranti riapriranno a pranzo. Nessuna riapertura per palestre, piscine, cinema e teatri senza la zona gialla, nel qual caso la fruizione necessiterebbe di: prenotazione obbligatoria, massimo 200 spettatori al chiuso e 400 all'aperto. Possibile la riapertura anche per i musei.
- Vaccini obbligatori per operatori sociosanitari, farmacisti e lavoratori delle RSA, per chi rifiuta è prevista la sospensione dello stipendio per un tempo congruo all'andamento della pandemia. Scudo penale per il personale addetto all’inoculazione dei vaccini.
- Ripartenza dei concorsi pubblici su base regionale e provinciale e, dove possibile, in spazi aperti. Dal 3 maggio è consentito lo svolgimento delle procedure selettive in presenza dei concorsi banditi dalle pubbliche amministrazioni.
Le novità del decreto in vigore fino al 6 aprile
- Stretta nei giorni di Pasqua (sabato 3, domenica 4 e lunedì 5 aprile): tutta l’Italia sarà zona rossa. Ci si potrà spostare all’interno della regione verso una sola abitazione privata, al massimo due persone con minori di 14 anni, una sola volta al giorno.
- Subentra un nuovo criterio che fa scattare la zona rossa in modo automatico: l’incidenza settimanale di 250 casi ogni 100mila abitanti.
- Nelle zone arancioni, fino al 6 aprile, consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, una volta al giorno, tra le 5 e le 22. Lo spostamento è consentito nel limite di due persone oltre ai minori di 14 anni.
- Fino al 2 aprile la zona gialla diventerà zona arancione.
Il DPCM del 6 marzo
- Scuole chiuse in zona rossa, resta in presenza l’attività scolastica nelle zone diverse dalla rossa tranne in quelle dove l’indice di contagio è pari o superiore a 250 ogni 100mila abitanti. (In presenza per gli alunni dell’infanzia, elementari, medie e tra il 50 e il 75% degli alunni delle superiori). Resta la possibilità, per i governatori delle diverse regioni, di applicare misure più restrittive.
- I barbieri e i parrucchieri saranno chiusi in zona rossa.
- In fascia gialla le abitazioni private saranno aperte anche ai non conviventi. Resta però in vigore l’obbligo di evitare assembramenti e feste, sia all’aperto che al chiuso. Consentita la visita a due persone più figli minori di 14 anni, una sola visita al giorno, entro le 22.
- Vietati gli spostamenti fra le regioni. Resta consentito il rientro a casa e consentiti gli spostamenti motivati da ragioni di lavoro, salute o necessità.
- Zona gialla: dal 27 marzo riapriranno cinema, teatri e musei. I gestori dovranno far rispettare le distanze ai visitatori.
- Restano chiuse piscine e palestre. Consentita l’attività motoria all’aperto.
- Chiusi i ristoranti di sera. Restano le regole in vigore, con ristoranti aperti a pranzo e fino alle 18. Consentito asporto e consegna a domicilio di sera. Fanno eccezione gli autogrill e i ristoranti della Sardegna, da lunedì 1 marzo prima regione “bianca” d’Italia.
- Consentito raggiungere le seconde case in zona gialla o arancione se la casa è disabitata.
- Aperti tutti i negozi in zona gialla o arancione, chiusi i centri commerciali nel fine settimana.
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