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Perché 'Nausicaa' di Hayao Miyazaki è un manifesto pacifista

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Mentre la guerra infuria alle porte d'Europa, ricorre l'anniversario dell'uscita di Nausicaa della Valle del vento nei cinema in Giappone e poi nel mondo. Un primo capolavoro, quello di Hayao Miyazaki, dal profondo messaggio pacifista e ambientalista che, oggi, possiamo rivedere con occhi diversi, più consapevoli e più disillusi di un tempo.

Nausicaa della Valle del vento di Hayao Miyazaki

Miyazaki ha sempre rifiutato le etichette: di pacifista o di ecologista. Eppure, nessun autore contemporaneo ha influenzato, con questi temi, una così vasta parte del pubblico mondiale. E non è un caso che la sua opera prima, manga e film d'animazione, sia stata Nausicaa della Valle del vento, il racconto di una giovane e ribelle principessa che, schiacciata tra imperi in guerra, finirà per risolvere il mistero del suo mondo postapocalittico, compiendo la scelta più importante della storia umana. Sì, perché Nausicaa vive su un pianeta che, nonostante abbia subito la più grande delle catastrofi a causa delle guerre dell'uomo, si sta lentamente curando e risollevando. La Terra è, ora, un paesaggio alieno popolato da insetti giganti dove l'umanità è costretta in terre sempre più aride.

In volo su questo deserto che conquista terreno, infestato da un'oceanica foresta di funghi velenosi, Nausicaa scoprirà l'orrore della guerra. Prima, attraverso le violenze dei suoi simili, poi a contatto con una delle spaventose (eppure commoventi) armi senzienti fabbricate dai suoi antenati, nella cui solitudine straziante vediamo tutta l'irresponsabilità umana non solo nel distruggere ma anche nel creare. La principessa della Valle del vento scoprirà, al termine del suo viaggio, la possibilità di un futuro migliore per l'umanità. Ma la sua scelta finale, drammatica e colma di conseguenze, getta sulle spalle di Nausicaa un peso che pochi potrebbero portare.

Come 'Nausicaa' diede vita allo Studio Ghibli

Nel 1982 Hayao Miyazaki non sapeva questo capolavoro pacifista e ambientalista ante litteram lo avrebbe condotto alla fondazione dello Studio Ghibli. A commissionarglielo era stata la rivista Animage. Il manga ebbe un così grande successo (ed è ancora oggi un capolavoro della letteratura a fumetti da recuperare) che spinse Animage a produrre un film d’animazione tratto dall’opera originale “Kaze no tani no Naushika”. Hayao Miyazaki accettò e nel 1983 iniziò a lavorare al lungometraggio con Isao Takahata, il produttore con cui nel 1984 avrebbe creato proprio lo Studio Ghibli.

Per realizzare il film i due si affidarono alla Toei Animation e a uno studio d’animazione esterno (Tokuma Shoten) dove lavorava, pare, un ancora sconosciuto Hideaki Anno, creatore 13 anni dopo di Neon Genesis Evangelion. Sempre durante quella prima produzione, Miyazaki lavorò per la prima volta con Joe Hisaishi, il compositore con cui avrebbe collaborato per anni. La riduzione di un opera così vasta come Nausicaa in un singolo film fu complessa ma alla fine, l’11 marzo 1984, il lungometraggio uscì nelle sale cinematografiche del Giappone. Fu un successo travolgente che sbarcò anche all’estero e diede la prima scintilla alla carriera di un maestro come Hayao Miyazaki destinato a cambiare per sempre il panorama dell’animazione mondiale. E oggi, quell'opera prima, è una delle maggiori testimonianze artistiche sul valore della pace e sul costo che scegliere la guerra può comportare. Non solo per chi compie quella scelta, ma anche per le generazioni a venire.

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