La condizione lavorativa femminile con la pandemia è peggiorata e ancora non è tornata ai livelli pre-covid, tanto che, secondo i dati raccolti nel IV rapporto Tendercapital-Censis sulla sostenibilità sociale, siamo ultimi in Europa per gender gap nel lavoro per attività: la percentuale di donne tra i 15 e i 64 anni disponibili a lavorare è del 56,2%, contro il 74,5% maschile. Per quanto riguarda l’occupazione, parliamo del 50,7% di donne, contro il 68,8% di uomini. Per le donne prevalgono soluzioni di contratti a termine e a part time, il cui trattamento economico è più basso e le tutele minori. Su 9 milioni e 700mila donne che lavorano, circa 3 milioni, il 31,9% del totale, sono assunte a part time, contro l’8,3% degli uomini. Per le donne il tasso di disoccupazione è del 9,6%, contro il 7,4% maschile. Il gender pay gap per l’intero sistema economico indica donne retribuite il 4,2% in meno per uno stesso lavoro – nel settore privato arriviamo al 16,5% in meno. In quello bancario e assicurativo al 26,2%. Ecco che le donne, insieme ai giovani, sono secondo l’ultimo report del Censis le categorie più a rischio povertà.