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Da oggi in 18 città italiane le forze di polizia potranno usare la pistola taser

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Dal 14 marzo le forze di polizia italiane di 18 città avranno a disposizione le pistole taser. Si tratta di pistole a impulso elettrico che Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza delle province coinvolte (per ora, poi in due mesi l’operatività sarà estesa) potranno utilizzare per immobilizzare un soggetto ritenuto pericoloso.

La pistola taser per le forze di polizia italiane

«E' un passo importante per ridurre i rischi per l'incolumità del personale impegnato nelle attività di prevenzione e controllo del territorio», ha dichiarato la ministra dell'Interno Luciana Lamorgese, che pochi giorni aveva annunciato la novità. In tutto saranno distribuite a Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza 4.482 pistole, in diciotto città italiane, le 14 città metropolitane (Roma, Milano, Torino, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Cagliari, Napoli, Reggio Calabria, Palermo, Messina e Catania) e i capoluoghi di provincia di Caserta, Brindisi, Reggio Emilia e Padova.

Entro due mesi l’operatività sarà poi estesa ai reparti delle restanti aree del territorio nazionale e delle specialità. Secondo la ministra Lamorgese «grazie all'adozione del dispositivo, le Forze di polizia saranno in grado di gestire in modo più efficace e sicuro le situazioni critiche e di pericolo». Non sono dello stesso parere Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, e Giuliano Giuliani, padre di Carlo Giuliani, secondo i quali - riporta il Manifesto - più che nuove armi servirebbero formazione psico-fisica e consapevolezza democratica perché le forze dell’ordine sappiano leggere le situazioni che si trovano di fronte. La sezione italiana di Amnesty International già nel 2019 lamentava la mancanza di uno studio “rigoroso e indipendente” sulle conseguenze dell’utilizzo della pistola Taser sulle persone, in particolare su soggetti a rischio.

La sperimentazione del taser in Italia è cominciata già nel 2018. Un quantitativo di 30 pistole fu acquistato in seguito a una disposizione del Ministero dell’Interno allora guidato dall’onorevole Matteo Salvini. In quel caso il modello utilizzato fu l’X2, introdotto nel 2011, che secondo un’analisi di Reuters trasmetterebbe 63 microcoulomb di elettricità. Nel settembre 2018 la pistola fu utilizzata per la prima volta a Firenze, dai Carabinieri, contro un giovane senza fissa dimora “in condizione di agitazione psicomotoria”. «Molto bene, avanti così: il mio obiettivo è la pistola elettrica anche sui treni, in carcere per la Polizia penitenziaria e in dotazione alla Polizia Locale. Più efficienza per i nostri agenti, più sicurezza per tutti», commentò allora Salvini.

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