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Cos'è il chemsex, quando la droga si combina col sesso

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Chi non ricorda le scene di sesso ed eroina in film come Requiem for a dream o Trainspotting? Sguardi allucinati e incantati dei protagonisti che, nell’impeto di una dose, intensificano il loro piacere fisico e sessuale scoprendo un’estasi senza precedenti. Oggi questa combo sta prendendo una piega devastante nella vita sessuale di molte persone, giovani soprattutto, diffondendosi come una bomba di piacere spesso potenzialmente letale. Un mix esplosivo tra droga e piacere sessuale che prende il nome di chemsex, fenomeno, nato tra Berlino e Londra, sempre più in voga in tutta Europa. Ma cos’è esattamente?

Cos'è il chemsex

Il chemsex è l’assunzione di droghe e farmaci per facilitare i rapporti sessuali e aumentarne la durata. Le droghe più usate tanto da etero quanto da omosessuali sono la metanfetamina e il mefedrone, che provocano esaltazione e sovrastimolazione di organi come cuore e cervello, e il Ghstrong, che riduce le inibizioni. La combinazione di queste sostanze non farebbe altro che giocare con il normale funzionamento del battito cardiaco e creare, nella maggior parte dei casi, una seria e pericolosa dipendenza. Sostanze che, essendo illegali, non garantiscono la sicurezza del loro contenuto, con il rischio di provocare danni irreparabili.

Inoltre, con questa pratica, che spesso porta a praticare rapporti sessuali per molte ore (anche più di 24 ore di seguito) o addirittura giorni senza sosta, aumenta il rischio di trasmissione di malattie sessuali per la mancanza di controllo, giacché si perde completamente la percezione del pericolo e non si usa il preservativo. All’interno di questa pratica esiste anche lo slam, ovvero iniettarsi le droghe per avere effetti di eccitazione più veloci, con il rischio di subire un enorme danno a livello non solo fisico ma anche mentale. Qualcuno dei partecipanti si spinge al limite, raggiungendo o superando il limite dell’overdose in un gioco di sfide, potere, resistenza fisica e prove estreme difficile da gestire. Il tutto accompagnato da vertigini, cefalee, attacchi di panico.

L'allarme della comunità LGBT

Anche la comunità LGBT ha lanciato l’allarme sulla crescita di questa pratica, proponendo campagne di prevenzione volte a limitare la diffusione di certe droghe rischiose. Insomma il problema esiste, nonostante se ne parli poco. Nessuno si chiede, per esempio, cosa succeda in Italia, dove il fenomeno è in aumento. Basti pensare che, nonostante il numero esatto di coloro che praticano il chemsex non sia disponibile, è presente una crescente quantità di giovani che arrivano in ospedale sotto effetto di sostanze stupefacenti ad esso riconducibili, per non parlare dell’assurdo aumento dei casi di trasmissione di HIV o del virus dell’epatite B e C. Ma come attivare la prevenzione? Come muoversi per scongiurare un ulteriore aumento di questo pericoloso fenomeno?

Senza alcun dubbio, far conoscere questa pratica e informare riguardo agli effetti devastanti che essa stessa può provocare a livello mentale e fisico. L’informazione è ciò su cui bisogna puntare per evitare che aumentino casi irreversibili. Bisogna parlarne nelle scuole, nei consultori, in televisione e su internet. Creare centri di appoggio e di ascolto anche all’interno degli ospedali e in campo sanitario, per creare una base di aiuto reale nei centri di trasmissione di malattie infettive. La trasgressione non richiede un giudizio, ma un certo livello di attenzione e di informazione, per capire realmente quale sia il limite tra divertimento e autodistruzione.

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