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diritti umani

La Repubblica Ceca aveva sterilizzato le donne rom. Ora dovrà risarcirle

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Costrette a sterilizzarsi con l’inganno o in cambio di denaro: un’esperienza comune a molte donne rom che vivono sul territorio dell’ex Cecoslovacchia. Nonostante la maggior parte delle sterilizzazioni coatte risalgano agli anni Settanta e Ottanta, secondo Amnesty International, i casi più recenti si sarebbero verificati nel 2007. E adesso la Repubblica Ceca pensa a un risarcimento, dopo le scuse ufficiali del 2009.

Una violazione dei diritti umani

Dopo decenni di battaglie la Repubblica Ceca ha riconosciuto un indennizzo di 300mila corone, pari a 12mila euro, a 400 donne rom. Ma non è ancora abbastanza. Secondo Amnesty, infatti, la sterilizzazione forzata di donne rom «è una delle peggiori violazioni dei diritti umani subite dai rom in Europa dopo la persecuzione inflitta loro dai nazisti durante la Seconda Guerra mondiale». Secondo alcune fonti, dal 1980 a oggi, circa 90mila donne sarebbero state sterilizzate sul territorio dell'ex Cecoslovacchia. Durante questo lasso di tempo, le autorità cecoslovacche hanno provveduto a far sterilizzare le donne rom per ridurre il tasso riproduttivo di questa comunità, giudicato troppo elevato. La metodologia seguita consisteva nel far firmare dei documenti con l'inganno per dare il consenso alla sterilizzazione, spesso spacciata per una forma temporanea di contraccezione.

A volte avveniva durante un ricovero ospedaliero, quando erano più esposte e vulnerabili. Oppure venivano offerti dei soldi. «Per vari anni, le donne rom sono state sterilizzate di forza dopo aver dato alla luce un bambino in ospedale. La sterilizzazione forzata implica un atto chirurgico, che impedisce loro di avere nuove gravidanze, effettuato senza il consenso delle donne. Le tube di Falloppio vengono legate» ha detto Elena Gorolova, sterilizzata senza consenso, ad Amnesty. «I medici hanno sottoposto donne rom a quest'atto – spesso in occasione del loro cesareo – senza ottenere il loro previo consenso informato». Un sistema analogo a quello adoperato tra il 1970 e il 1976 negli Stati Uniti nei confronti delle donne native americane o più recentemente in Cina sulle donne di identità uigura. Ma casi di sterilizzazione forzata di donne Rom e Sinti sono stati documentati altrove in Europa: dalla Slovacchia, all’Ungheria, alla Germania, alla Svezia e alla Norvegia.

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