Il 1° agosto del 1981, un minuto dopo la mezzanotte, ha inizio una vera e propria rivoluzione: una nuova emittente televisiva, MTV, inaugura le proprie trasmissioni con un videoclip destinato a fare epoca.
L’audiovisivo sta per prendere il largo: è il canto del cigno di un’epoca musicale, quella delle icone “faceless” della radio, conosciute unicamente per la loro voce, destinate a scomparire per cedere il testimone alla dittatura dell’immagine televisiva. Il messaggio è chiaro: è tempo di farsi vedere, di alzare l’asticella e, perché no, di esagerare.
Negli anni Ottanta questo desiderio frenetico di notorietà non ha risparmiato nessuno, neppure le automobili. È la golden age delle super-car: velocissime, estreme e inaccessibili. Attraverso lungimiranti operazioni di product placement, le supersportive cominciano ad apparire sul grande e piccolo schermo.
Dalla Ferrari 308 GTS di Magnum P.I. alla Ford Gran Torino di Starsky e Hutch, passando per i primi videogiochi a tema sviluppati per Commodore 64 e Amiga 500, 5th Gear su tutti, le super-car diventano l’oggetto del desiderio per antonomasia. Nelle camere dei teenager, le gigantografie delle icone sportive cedono la scena a enormi poster raffiguranti Maserati, Lamborghini, Porsche, BMW e Lotus. Le automobili conquistano l’immaginario popolare e diventano celebrità.
Nel 1979, due anni prima, sulla CBS va in onda la prima puntata di The Dukes of Hazzard, incentrata sulle rocambolesche avventure dei cugini Bo, Luke e Daisy, Hazzard è, probabilmente, la serie TV più rappresentativa del decennio. Il problema è che Bo, Luke e Daisy non se li ricorda più nessuno.
Tutti, invece, hanno ben presente la vera protagonista della serie: il Generale Lee, una Dodge Charger arancione del 1969.
Tre anni dopo, un giovanissimo David Hasselhoff sale a bordo di K.I.T.T., protagonista di Supercar, una Pontiac Firebird Trans Am del 1982, dotata di un computer di bordo che le permette di provare emozioni e, soprattutto, di parlare grazie ad un sintetizzatore vocale.
Con K.I.T.T. e il Generale Lee, le automobili vengono umanizzate ed entrano a pieno titolo nello star-system: hanno nomi propri, prime pagine sui giornali e un seguito di fan affezionati pronti a tutto per scattare una foto nel loro abitacolo.
Per la classe media, gli anni Ottanta sono invece quelli delle “scatole”: spartane, essenziali ed economiche. E, nel 1980, la “scatola magica” la produce la Fiat: si chiama come il mammifero simbolo del WWF ed è prodotta dell’ingegno di un titano come Giorgetto Giugiaro. Viene presentata in anteprima al Presidente della Repubblica Sandro Pertini, al Quirinale: è la Fiat Panda, la grande utilitaria degli gli anni '80, la risposta ad una nuova presa di coscienza automobilistica. Una macchina che serve davvero: facile da parcheggiare, contenuta nei costi.
Oggi le definiamo “bare su quattro ruote” ma, al tempo, furono il vero simbolo di una decade irripetibile, iniziata con un “oh-a-oh” (quello dei Buggles) e conclusa con la caduta di un muro.