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Il Pakistan ha approvato la castrazione chimica per gli stupratori

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Il presidente pakistano Arif Alvi ha firmato il provvedimento che prevede la castrazione chimica per gli stupratori, dopo che le proteste contro le violenze sessuali si sono fatte più accese. Si tratta di una misura già utilizzata altrove, come per esempio in Indonesia, Russia e Polonia: a chi ha commesso uno stupro viene somministrata una terapia ormonale per ridurre i livelli di testosterone. A scatenare il dibattito è stato un episodio avvenuto a settembre: una donna è stata stuprata davanti ai suoi figli, su un'autostrada vicino alla città di Lahore, nella provincia orientale del Punjab. Gli aggressori avevano assalito la donna dopo che la sua auto era rimasta senza benzina. Le proteste nel Paese sono scoppiate dopo che le autorità avevano suggerito che la colpa fosse proprio della vittima. Come ha spiegato in un intervento in Parlamento il ministro della tecnica Fawad Chaudhry, ogni anno in Pakistan circa 5.000 donne subiscono violenza sessuale; soltanto il 5% degli aggressori viene condannato.

In piazza per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

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