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«Senza lavoro, né tutele»: la protesta dei rider di Uber Eats Italia

Nei giorni scorsi Uber Eats, piattaforma di consegne di cibo a domicilio, ha annunciato che lascerà l’Italia dopo risultati economici «non in linea» con le proprie aspettative. Oltre ai circa 50 dipendenti della società perderanno il lavoro anche migliaia di rider che in questi anni hanno attraversato le strade di decine di città italiane. Non essendo inquadrati al pari dei lavoratori dipendenti, ma come collaboratori occasionali o partite IVA, i rider non possono accedere agli ammortizzatori sociali, al pari degli altri lavoratori dipendenti. Abbiamo partecipato a un’assemblea dei rider organizzata dal Nidil, la categoria della CGIL che si occupa dei lavoratori atipici, come autonomi e collaboratori. Alcuni di loro, che lavorano per Uber Eats o altre piattaforme, ci hanno raccontato la propria storia.

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