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La vera storia della setta cristiana che torturava i dissidenti e abusava dei bambini

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Ed è proprio quando pensavi di aver visto tutto con l’incredibile e folle storia dell’ascesa di Osho in "Wild Wild Country", quando già ti eri tormentato sulle luci e le ombre della vita in comunità con Sanpa (la docuserie made in Italy sulla Comunità di San Patrignano e sul suo fondatore Vincenzo Muccioli), Netflix propone Colonia Dignidad: una setta tedesca in Cile. Si tratta di una docuserie tedesca che racconta la nascita, l’evoluzione e la degenerazione di una colonia di cristiani tedeschi guidata (o meglio soggiogata) da Paul Schäfer, leader spirituale carismatico, inquietante e manipolatore, che si stabilisce in Cile e finisce per influenzarne pesantemente le sorti.

Colonia Dignidad, come nasce una setta

La serie intreccia filmati d’epoca alle voci di tanti “coloni” oggi redenti e cileni che sono incappati e sopravvissuti a quella che oggi viene chiamata Villa Baviera (e che è stata trasformata dagli abitanti stessi in una sorta di attrazione turistica, suscitando non poche, e giuste, polemiche). Quello che si plasma nelle sei puntate è il classico racconto della nascita di una setta. Uomini traumatizzati dal conflitto mondiale, bambini soli o poveri, o semplicemente figure alla ricerca di un’appartenenza sociale e guidate dai migliori sentimenti di carità e solidarietà, cominciano a coagularsi attorno a Paul Schäfer, carismatico predicatore del Vangelo anche lui barelliere reduce di guerra, dove ha perso due fratelli.

Dopo avere ricevuto una visita di Dio, che gli ordinava di creare una comunità di veri cristiani, Schäfer comincia a viaggiare per tutta la Germania per raccogliere proseliti fino a fondare ad Heide la Casa della Gioventù, una sorta di struttura caritatevole per bambini bisognosi. Qui iniziano a venire alla luce le prime ombre, nello specifico i primi casi di abusi su bambini, e si apre un’indagine che spingerà Schäfer a fuggire dalla Germania per stabilirsi in Cile. Con il favore delle autorità locali, nel 1961 entra in possesso de El Lavadero, proprietà terriera di circa 3mila ettari, e convoca i suoi primi affiliati. È l’inizio di Colonia Dignidad, che nasce come associazione caritatevole e nel giro di pochi anni si popola dei suoi seguaci che costruiscono una vera e propria piccola comunità autonoma, uno Stato dentro allo Stato.

Paul Schäfer, leader e fondatore di Colonia Dignidad
Paul Schäfer, leader e fondatore di Colonia Dignidad

L’inferno nascosto dietro un piccolo mondo antico

Quello che negli spot pubblicitari dell’epoca appariva come un piccolo mondo antico popolato di bambini biondi e sorridenti e giovani aitanti e volenterosi, dove è stato costruito un ospedale che eroga cure gratuite e una scuola che accoglie ragazzini in difficoltà, in realtà era una specie di piccolo inferno dal quale era impossibile uscire. La vita all’interno era controllata in modo oppressivo e stressante, l’identità personale e l’indipendenza di pensiero completamente annullate. L’informazione era considerata un pericolo, per cui giornali, radio e tv erano assolutamente proibiti.

Schäfer era considerato come un Dio, la sua parola legge, non importa cosa fosse e dove portasse. Sotto il tappeto della cieca religione, tutti erano pronti a nascondere i peggiori crimini. A partire dall’orrenda pedofilia di Schäfer, unico capo d’accusa per il quale verrà condannato e poi arrestato nel 2005. Circondato dal silenzio omertoso dei suoi, il leader riesce quindi a dare forma e coltivare il suo “paradiso pedofilo” su misura, riempiendolo di bambini che ambivano a essere incoronati “Sprinter”, figura “privilegiata” che passava la giornata con Schäfer e finendo poi per trascorrerci anche la notte, uscendone traumatizzati per sempre. Significativo, in questo senso, il fatto che provasse un generale disgusto verso le donne, considerate “nemiche”, peccaminose e inferiori. Anche per questo, nella setta vigeva una repressione fortissima della sessualità: uomini e donne non lavoravano insieme e non potevano toccarsi. I giovani ragazzi venivano sedati e attaccati a dei cavi elettrici durante la notte per evitare che si masturbassero.

Colonia Dignidad ospitava numerosi bambini
Colonia Dignidad ospitava numerosi bambini

Colonia Dignidad e la dittatura di Pinochet

Se possibile, ancora più inquietante è il ruolo centrale svolto dalla Colonia nella storia politica del Cile. Il crollo del governo di Allende – considerato pericoloso dai tedeschi in quanto comunista – e la presa di potere dei militari guidati da Augusto Pinochet è manovrata direttamente dal fortino tedesco, luogo sicuro da dove Patria y Libertad (il movimento di destra nazionalista cileno, mente e mano armata della rivoluzione) organizza attentati e, soprattutto, tortura, uccide e nasconde prigionieri politici con il benestare – e a volte anche la partecipazione – di Schäfer. Il tutto, con il silenzioso consenso di un’intera comunità, incapace di intendere e di volere in modo autonomo. Colonia Dignidad: una setta tedesca in Cile evidenzia dunque ancora una volta le terribili svolte a cui una comunità che segue ciecamente un leader può andare incontro, e di come il desiderio di appartenenza e la paura di uscire da un recinto che sembra invalicabile spesso faccia chiudere occhi e bocca davanti a situazioni raccapriccianti.

Augusto Pinochet, il dittatore del Cile
Augusto Pinochet, il dittatore del Cile

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