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La lettera di Roald Dahl sui vaccini

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Ormai sono anni che in Italia imperversa una surreale diatriba sul valore dei vaccini. Anni fa la copertura vaccinale contro il morbillo scese sotto la soglia dell’85% (dovrebbe essere al 95%) e il Ministero della Sanità, con un decreto del passato Governo, intervenne rendendo obbligatorio vaccinare i bambini in età scolastica. I dati comunicati dal Sistema di sorveglianza integrata morbillo rosolia erano allarmanti: 3842 casi di morbillo nel 2017 (con tre decessi), il 91% in sette Regioni: Piemonte, Lazio, Lombardia, Toscana, Abruzzo, Veneto e Sicilia. L’89% dei casi non era vaccinato e il 7% ha ricevuto solo una dose. La stessa riottosità a vaccinarsi la stiamo constatando persino oggi, in mezzo a una pandemia che, solo in Italia, ha fatto più di 100mila morti. Non essendo scienziati abbiamo deciso di lasciare a voci più autorevoli in materia il compito di informare la popolazione, ma desideriamo riportarvi una testimonianza il cui valore storico e umano ci ha colpito. Roald Dahl, autore de La Fabbrica di Cioccolato e del Grande Gigante Gentile, perse la figlia a causa del morbillo (precisamente per l’encefalite morbillosa, complicazione che colpisce una parte dei contagiati), nel 1962. Nel 1988, due anni prima della sua morte, scrisse uno struggente appello in favore delle vaccinazioni per la Sandwell Health Authority, che il Washington Post riscoprì nel 2015 quando, a causa di un calo nel numero dei vaccini in California, era scoppiata un’epidemia di morbillo a Disneyland.

La lettera di Roald Dahl sui vaccini

«A sette anni, Olivia, la mia figlia maggiore, prese il morbillo. Ricordo che mentre la malattia faceva il suo corso leggevo spesso per lei mentre era a letto, e non ero particolarmente preoccupato. Poi un mattino, quando ormai stava guarendo, ero seduto sul suo letto e le stavo mostrando come fare degli animali con dei nettapipe colorati. Quando ha provato a farne uno lei, mi sono reso conto che le sue dita e la sua mente non si coordinavano e lei non riusciva a fare niente. «Ti senti bene?» le chiesi.«Mi sento assonnata», mi rispose. Nel giro di un’ora aveva perso conoscenza. Dodici ore dopo era morta.Il morbillo si era trasformato in una cosa terribile chiamata encefalite morbillosa, e non c’era niente che i dottori avrebbero potuto fare per salvarla. Questo accadde nel 1962, ma persino ora se una bambina col morbillo finisse per sviluppare la stessa reazione di Olivia, non ci sarebbe comunque niente che i dottori potrebbero fare per lei. D’altra parte, oggi c’è qualcosa che i genitori possono fare per assicurarsi che ai loro figli non accada una simile tragedia. Possono far vaccinare dal morbillo il loro bambino. Nel 1962 non potevo fare una cosa del genere per Olivia perché all’epoca non era stato ancora messo a punto un vaccino affidabile contro il morbillo. Oggi ogni famiglia ha a disposizione un vaccino valido e sicuro: tutto quello che dovete fare è chiedere al vostro medico di somministrarlo. Ancora oggi le persone non pensano che il morbillo sia una malattia pericolosa. Ma lo è, credetemi. A mio parere, i genitori che oggi rifiutano di far vaccinare i loro figli mettono le loro vite in pericolo. In America, dove vaccinarsi è obbligatorio, il morbillo e il vaiolo sono stati spazzati via. Qui in Regno Unito, visto che molti genitori si rifiutano di far vaccinare i figli – che sia testardaggine, ignoranza, o paura – abbiamo ancora circa centomila casi di morbillo ogni anno. Di quelli, più di 10 mila malati avranno qualche effetto collaterale di vario tipo. Almeno 10 mila svilupperanno infezioni alle orecchie o ai polmoni. Circa 20 moriranno.

«PENSIAMOCI BENE.Ogni anno in Gran Bretagna circa 20 bambini moriranno per il morbillo. E allora quali sono i rischi che corrono i vostri figli se saranno vaccinati? Quasi inesistenti. Ascoltatemi. In un posto con circa 300 mila persone ci sarà solo un bambino ogni 250 anni che svilupperà seri effetti collaterali dal vaccino contro il morbillo! È circa una possibilità su un milione. Penso che ci siano più possibilità che vostro figlio si soffochi con una tavoletta di cioccolato che di ammalarsi seriamente a causa del vaccino contro il morbillo. E allora per quale ragione al mondo vi state preoccupando? È davvero criminale non far vaccinare vostro figlio. Il momento ideale per farlo è a 13 mesi, ma non è mai troppo tardi. Tutti i bambini in età scolare che ancora non sono stati vaccinati contro il morbillo dovrebbero pregare i loro genitori di farlo il prima possibile. A proposito. Ho dedicato due dei miei libri a Olivia, il primo era James e la Pesca Gigante (James and the Giant Peach). All’epoca era ancora viva. Il secondo è Il Grande Gigante Gentile (BFG), dedicato alla sua memoria dopo che era morta per il morbillo. Troverete il suo nome all’inizio di questi due libri. So quanto sarebbe felice se potesse sapere che la sua storia ha aiutato a risparmiare un bel po’ di malattie e morte tra gli altri bambini».


La manifestazione dei no mask a Roma

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