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I giochi da tavolo sono tornati. E il loro mercato vale 11 miliardi di dollari

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Chi è cresciuto negli anni Ottanta dovrebbe aver sentito nominare Brivido. Si tratta di un gioco da tavolo abbastanza semplice, a sua volta rielaborazione di Which Witch? o Castello Incantato, come venne chiamato qui da noi in Italia. L’obiettivo finale aiutava ad aumentare il grado di coinvolgimento del giocatore: arrivare in cima al tetto del castello per scacciare via il male era una sfida affascinante ma, al successo di Brivido, contribuì anche il fatto che si potevano usare pedine e plancia di gioco in maniera creativa per inventare nuove storie.

In concomitanza con Halloween, il board-game è stato rimesso in commercio in una versione aggiornata della storica edizione del 1985 e, in poco meno di una settimana, è diventato un best-seller su Amazon. Un tale exploit non va visto come un caso isolato imputabile a una botta di nostalgia collettiva. Uno dei settori che negli ultimi mesi, complice la pandemia, ha registrato una grande crescita è infatti sicuramente quello dei giochi da tavolo. Nel 2020 il volume complessivo di vendite a livello mondiale è stato pari a 11 miliardi di dollari e, nell’anno in corso, i numeri potrebbero crescere ulteriormente.

Abbiamo riscoperto il brivido dei giochi da tavolo

Una delle nazioni che maggiormente incrementano questo notevole giro d’affari è la Germania. Qui già dal 1978 si assegna il premio Spiel des Jahres (Gioco dell’anno), una sorta di Oscar dei board-game molto ambito dai produttori. Durante un suo intervento alla rete televisiva Deutsche Welle, il presidente dell’associazione tedesca degli editori di giochi da tavolo Hermann Hutter ha evidenziato come i ragazzi ormai seguano un percorso preciso: passano al digitale presto, attorno agli otto anni, per poi riscoprire i giochi da tavolo attorno ai quindici. Chiaramente i giovani giocatori di oggi sono diversi da quelli di ieri e il mercato si è adattato, proponendo prodotti diversi da affiancare a evergreen come i classici Risiko o Monopoli. I nuovi board-game sono in genere più veloci: niente più partite infinite ma maggiore attenzione alla trama. Viene fatto di tutto per adattarsi a una generazione con una soglia di attenzione minore ma anche con una più marcata attenzione all’elemento storytelling.

La recente crescita dell’interesse attorno a questo mondo si deve proprio all’inventiva di chi, proponendo sfide nuove, ha affascinato una nuova nicchia di pubblico. Il sito di riferimento Board Game Geek mostra un grafico che ben fotografa la voglia di sperimentare emersa nell’ultimo periodo: se dagli anni Ottanta all'inizio del nuovo millennio un gioco da tavolo inedito era sostanzialmente una rarità, le cose sono cambiate negli ultimi tempi. A partire dallo scorso decennio si è assistito a una vertiginosa crescita di nuovi board-game, culminata negli incredibili numeri del 2019 quando si è arrivati a contare nel mondo qualcosa come 4.500 giochi mai provati prima.

Di fronte a una simile ondata di titoli, è difficile capire quali prodotti siano effettivamente in grado di divertire e avere successo e quali no. Dietro il recente exploit di Dixit c’è sicuramente una innegabile attenzione all’aspetto visivo. Si tratta d’altronde di un gioco tutto impostato sulla forza delle immagini, cui il giocatore deve associare una definizione che non sia mai né troppo scialba né troppo criptica. Un'altra novità più o meno recente è sicuramente Exploiding Kittens, nato nel 2015 e esempio principe di come anche il mercato dei board-game sfrutti ormai nuovi modi per trovare la propria fetta di pubblico. Il gioco dei gattini esplosivi, nato da un’idea del vignettista Matthew Inman, è stato prodotto infatti grazie a una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Kickstarter che ha raccolto oltre 8 milioni di dollari.

Video-giochi da tavolo e soluzioni classiche

Grazie proprio a Kickstarter sono nati anche molti videogiochi indipendenti e forse uno dei motivi del recente boom dei giochi da tavolo sta anche nell'aver capito che non bisogna vedere il mondo del videogame come un concorrente da demonizzare o da tenere a distanza, anzi. A onor del vero, già ai tempi del Nintendo Entertainment System esistevano trasposizioni videoludiche di classici come Pictionary o Monopoli e ormai siamo abituati da anni a party-game che ricalcano in qualche modo la struttura di un gioco da tavolo. Quello che appare relativamente nuovo è però il fatto che non siano più solo i videogame a ispirarsi ai board-game ma accada anche il contrario. Si va dal gioco di carte di Bloodborne a un’inedita versione del Monopoli immersa nel mondo di Fortnite, senza dimenticare esperimenti audaci come Fallout: New California.

I giochi da tavolo di oggi non sono staccati dalla realtà che viviamo. Se What Do You Meme? esplora il linguaggio dei social, il recente successo di Dune ha fatto riscoprire il gioco da tavolo omonimo del 1979, rieditato inizialmente senza troppa fortuna nel 2019. Abbastanza scontato invece, il revival di Pandemic, il gioco del 2007 in cui si combatte l’avanzata di nuove malattie letali. Quest’ultimo non è d’altronde l’unico esempio di board-game controverso. Dalla sua nascita, nel 2011, Carte contro l’umanità (Cards against humanity) viene venduto dagli stessi creatori come "un gioco per persone orribili” e si basa tutto sul dare risposte politicamente scorrette alle domande che tutti ci sentiamo fare almeno una volta nella vita.

Di fronte a una tale varietà di scelta, l’unico vero problema può essere trovare il sottofondo ideale per le proprie partite. Un’équipe di scienziati dell’Imperial College London e del Royal College of Music consiglia di ascoltare durante le proprie sfide solo musica classica. I ricercatori hanno infatti condotto una serie di esperimenti su un gruppo di oltre 300 uomini e donne, osservando come i giocatori migliori fossero quelli che muovevano le loro pedine o le loro carte al ritmo di Mozart. Sempre secondo questo studio, le prestazioni degli uomini peggioravano sensibilmente quando in sottofondo ascoltavano un pezzo hard-rock. Giocate pure insomma ai vostri board-game preferiti senza vergognarvi ma con un occhio alla playlist: con gli AC/DC nelle orecchie anche il più innocente gioco dell’oca potrebbe diventare una Highway to Hell per i più competitivi.

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