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arte

Natalia Goncharova: la Frida Kahlo russa

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Fino al 12 gennaio 2020 Palazzo Strozzi a Firenze ospiterà la prima mostra italiana sull’artista russa Natalia Goncharova, pittrice ma anche scenografa, costumista e illustratrice, esponente delle maggiori correnti artistiche di inizio Novecento. Goncharova non è altrettanto conosciuta quanto un’altra grande donna del Novecento, Frida Kahlo eppure, nonostante le due donne fossero profondamente diverse, ci sono alcuni punti di contatto tra il futurismo di Natalia Goncharova e il surrealismo (ma lei si sarebbe arrabbiata a sentirsi definire così) di Frida Kahlo.

L'anticonformista Natalia Goncharova

L’artista russa nasce nel 1881 in una Russia lontana dalla rivoluzione. Non è una donna del popolo, ha la fortuna di discendere da una famiglia nobile che la indirizza a studi artistici. Fin da piccola, però, sviluppa un amore per la cultura del suo paese, amore che verrà espresso, su più livelli, in tutte le sue opere: dalla passione per le icone, che la porterà a collezionarle e a riprodurle nei suoi dipinti, all’attenzione per la cultura rurale (Contadini che raccolgono le mele, dipinto nel 1911, è uno dei suoi quadri più famosi).

Contadini che raccolgono le mele è uno dei famosi quadri di Natalia Goncharova
Contadini che raccolgono le mele è uno dei famosi quadri di Natalia Goncharova

La donna che da ragazza girava per le strade più chic di Mosca, il viso dipinto con misteriosi simboli e scritte, esternando la sua voglia matta di futurismo e dando scandalo, sarà però costretta a sradicarsi dalla sua amata terra e a finire i suoi giorni aParigi. La Russia è troppo stretta per una donna così anticonformista. Indipendente e dalla personalità vulcanica, si è ritagliata con tenacia un posto nella storia, proprio come la coetanea Frida Kahlo e, come lei, ha amato lo stesso uomo per tutta la vita.

Natalia Goncharova e Mikhail Larionov

Natalia Goncharova non dà scandalo solo girando per le strade di Mosca col viso dipinto: molte sue opere saranno oggetto di censura. Pensiamo alle tele del ciclo religioso Gli Evangelisti, che vennero addirittura ritirate, o alla sfrontatezza dei suoi nudi, come Modella su sfondo blu. Proprio questo dipinto è stato oggetto di un’incredibile censura da parte di Instagram: l’account ufficiale di Palazzo Strozzi, che aveva pubblicato un post con questo quadro, se l’è visto rimuovere con la spiegazione “troppa nudità”, e non ha potuto fare altro che ripostarlo censurato.

Modella su sfondo blu censurato da Instagram sul profilo di Palazzo Strozzi
Modella su sfondo blu censurato da Instagram sul profilo di Palazzo Strozzi

Anche nella sua vita privata Natalia Goncharova ha dato scandalo: compagna per più di mezzo secolo del pittore Mikhail Larionov in un’epoca ancora fortemente bigotta, lo sposò per convenienza, sperando di vedere tutelato il suo lavoro dopo la morte. Cosa che, purtroppo, non avvenne: la memoria di Natalia Goncharova non è celebrata come dovrebbe, forse anche a causa dell’ostruzionismo che fece la seconda moglie di Larionov.

Siamo tutti Natalia Goncharova

Natalia Goncharova ha attraversato l’arte della sua epoca, dal cubismo al futurismo fino al raggismo. Suo marito, per definire l’arte di Natalia, ha coniato l’azzeccato termine “tuttismo” che descrive perfettamente una donna larger than life. Palazzo Strozzi celebra la vita e l’opera di un’artista che ha attraversato il Novecento producendo un’immensa mole culturale: quadri, icone religiose, bozzetti di costumi e scenografie per il teatro (celebri quelli per il balletto Le Coq d’or dei Ballets Russes), oltre al notevole impulso dato alla performing art, ai giorni nostri ancora saldamente in mano a una donna altrettanto straordinaria, Marina Abramović.

Natalia Goncharova a Parigi
Natalia Goncharova a Parigi

Proprio i disegni sul volto ideati da Natalia sono protagonisti dell’iniziativa di Palazzo Strozzi IamNatalia: uno speciale filtro Instagram che ricrea sul volto dei partecipanti, in realtà aumentata, gli stessi pittogrammi della Goncharova. Per farsi un selfie come Natalia Goncharova basterà andare sull’account ufficiale del museo, cliccare sull’icona filtri, selezionare IamNatalia, scattare un selfie o una foto e condividire con #IamNatalia o #NataliaGoncharova.

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