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disturbi alimentari

Sempre più dodicenni soffrono di disturbi alimentari

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Anoressia, bulimia, alimentazione incontrollata (binge eating), picacismo, alimentazione notturna. Dopo l'allarme per l'aumento dei disturbi alimentari durante la pandemia lanciato da Epicentro, una nuova emergenza sta coinvolgendo i più giovani: l'abbassamento dell'età di esordio di questi problemi. È quanto emerge dalle parole della prof. Anna Ogliari del San Raffaele e la dott. Graziella Boi del Dipartimento Salute Mentale di Cagliari.

I disturbi alimentari tra i preadolescenti

Sono almeno due milioni gli italiani che soffrono di disturbi alimentari, secondo Eurispes, numeri che si allineano a quelli della Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del Comportamento Alimentare (SISDCA). E sembra che con l'arrivo della pandemia i casi siano aumentati del 30% e le richieste di prima visita siano cresciute del 50% circa. Inoltre, secondo la prof. Anna Ogliari del San Raffaele e la dott. Graziella Boi del Dipartimento Salute Mentale di Cagliari, il numero di casi sarebbe cresciuto, in particolare, tra i giovani di 12 anni. «Nel periodo precedente alla pandemia eravamo abituati a esordi tra i 15 e i 16 anni. Età già molto complicata ma che ora ha subito una diminuzione importante ai 12 anni» ha dichiarato Ogliari. «L’aumento di richiesta» aggiunge Boi «si è verificato soprattutto nella fascia 12-15: ragazzi e ragazze che si sono rivolte agli ambulatori con le loro famiglie per cercare di fermare in tempo una situazione degenerata o scoppiata proprio negli ultimi mesi».

A fronte di questo aumento, però, non è corrisposta un’adeguata crescita delle strutture di riferimento, mentre quelle presenti sul territorio (in particolare nel Centro-Nord) operano in una situazione emergenziale che peggiora ormai da mesi. Nel 2020 erano oltre 3.000 i morti dovuti a disturbi alimentari in Italia, un numero approssimato per difetto, perché nel 40% dei casi i DCA (disturbi da comportamento alimentare) non sono diagnosticati, come spiega Epicentro. L’emergenza, però, ha stimolato una reazione da parte dell’ISS che si è impegnato a portare avanti il Progetto MA.NU.AL., la MAppatura dei centri territoriali dedicati ai disturbi della NUtrizione e dell’ALimentazione in supporto al Ministero della Salute. Un primo, ma ancora piccolo, passo per affrontare un problema che peggiora ogni anno, soprattutto tra i più giovani.

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