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«Stereotipi dannosi» e Disney vieta tre classici ai bambini

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A giugno HBO Max aveva risposto alle critiche di una famosa rivista americana togliendo e poi rimettendo il classico del cinema Via col vento sulla sua piattaforma di streaming, con l'aggiunta di un disclaimer. L'aveva seguita su questa strada Sky UK, facendo lo stesso con altri 16 film tra cui Una poltrona per due e Colazione da Tiffany. Poi è stato il turno di Disney, che prima ha inserito un disclaimer e, infine, ha deciso di vietare ai più piccoli tre classici della sua cinematografia.

I classici Disney sotto accusa

«Questo programma include rappresentazioni negative e/o trattamenti errati nei confronti di persone e culture. Questi stereotipi erano sbagliati allora e lo sono oggi. Invece di rimuovere questo contenuto, vogliamo ammetterne l'impatto dannoso, trarne insegnamento e stimolare il dialogo per creare insieme un futuro più inclusivo. Disney si impegna a creare storie con temi ispiratori e aspirazionali che riflettano la ricca diversità dell'esperienza umana in tutto il mondo». Questo il testo inizialmente aggiunto dalla Disney ai classici sotto accusa: Lilli e il vagabondo, Il libro della giungla, Dumbo, Peter Pan e Gli Aristogatti. Ma la responsabilità di dare in pasto ai bambini certe caricature era troppo pesante. Disney+ ha deciso, quindi, di rimuovere questi ultimi tre film d’animazione dai profili dei bambini.

I motivi della rimozione

I motivi della rimozione sono chiari a chi osservi questi classici con gli occhi di oggi. Su Stories Matter, la Disney Company ha spiegato l'origine degli stereotipi messi in scena. In Dumbo, del 1941, gli afroamericani sono raffigurati sul modello dei Minstrel shows, prima forma teatrale statunitense che vedeva attori bianchi in blackface ridicolizzare gli afroamericani. Il gruppo dei “corvi” è capeggiato da Jim Crow, gioco di parole con le Leggi Jim Crow sulla segregazione dei neri. Infine, la canzone intonata dai braccianti durante la scena del tendone, dice: «Quando guadagniamo la paga, poi la gettiamo subito via». In Peter Pan, del 1953, i nativi americani sono maschere stereotipate e carnevalesche che intonano canti dal vago sapore sessista: «Tu deve non ballare» dice una “pellerossa” a Wendy «Tu deve legna procurare». E infine, Gli Aristogatti, del 1970, dove Shun Gon, il pianista jazz asiatico, è una vera e propria caricatura con gli occhi stretti, i denti sporgenti e le bacchette in mano, molto simile al famosissimo signor Yunioshi interpretato da Mickey Rooney in Colazione da Tiffany. Con la sua scelta Disney sposta l’attenzione dal problema del contesto dell’opera d’arte a quello dell’educazione dei più piccoli e alla necessità di non esporli, in tenerissima età, alla parte peggiore della nostra eredità culturale.

Lo sfogo di Carlo Verdone sul politically correct

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