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disturbi mentali

La depressione è in aumento tra i ragazzi, ma non li curiamo

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Depressione, disturbi dell’umore, crisi d’ansia e pensieri suicidari: i ragazzi italiani stanno male. Tanto che nei primi nove mesi del 2021 il numero di ricoveri per disturbi psichiatrici di bambini e adolescenti negli ospedali italiani ha superato il totale del 2019. «I bambini mi dicono che vogliono morire», ha detto all’Agi Lino Nobili, primario di neuropsichiatria del Gaslini di Genova. «C’è solitudine, assenza di prospettiva e senso di vuoto in questi ragazzini. Il Covid ha funzionato da trigger ulteriore».

Depressione e altri disturbi: i numeri degli accessi

Per gli esperti si tratta di una vera e propria ondata di ritorno nelle richieste di accesso ai reparti di neuropsichiatria. Secondo i dati di SINPIA, Società Italiana di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza, più dell’85% dei ricoveri in reparto avvengono in regime d’urgenza, con pazienti con quadri clinici sempre più complessi, peggiorati dal ritardo nell’accesso ai servizi causato dalla pandemia. In alcune regioni, addirittura, un minore su quattro viene ricoverato in un reparto di psichiatria dell’adulto per la carenza di posti letto di neuropsichiatria.

E intanto, già a maggio, la Regione Lombardia lanciava l’allarme per l’aumento dei tentativi di suicidio tra bambini e adolescenti, con il numero dei ricoveri passati da 41 a 59 rispetto al 2020. A livello nazionale, invece, i posti letto disponibili per neuropsichiatria sono solo 325. Pochi, perché, avvertono i medici, l’emergenza non finirà con la pandemia.

Reti di cura contro la depressione dei ragazzi

Come sottolinea al Sole24ore Stefano Vicari, docente e primario di neuropsichiatria al Bambino Gesù, davanti a un quadro così preoccupante bisogna reagire con «personale, reti di cura, servizi di neuropsichiatria infantile dedicati all'interno dei dipartimenti di salute mentale». «Le cure sul territorio sono la priorità: una volta dimesso un ragazzo, non sappiamo dove indirizzarlo adesso».

L’introduzione di uno psicologo di base potrebbe rivelarsi di grande aiuto nell’ intercettare disagi e sofferenza anche nei ragazzi. «Quanto ai medici», dice Vicari, «già oggi pur avendo fondi non troviamo specialisti. Senza contare i bandi di concorso che vanno deserti per mancanza di candidati. Eppure anche quando supereremo questa pandemia, i disturbi mentali non scompariranno certo per magia».

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